A PRATO “STRADE SICURE” PER LA TANGENTE
Pretendevano la tangente ed ormai fra la comunità cinese di Prato si trattava di un fatto risaputo.Addirittura si dice che per evitarli fosse stata messa in piedi una chat sui social.Quattro militari dei paracadutisti del 183° battaglione Nembo di Pistoia, in servizio di pattugliamento sulle strade di Prato nell’ambito dell’operazione Strade sicure, sono stati messi agli arresti con l’accusa di concussione per aver preteso somme di denaro da cinesi all’esito di controlli nella zona industriale del Macrolotto.I soldati sono agli arresti domiciliari in attesa di nuovi provvedimenti da parte della magistratura pratese.Dei quattro parà, due risiedono a Prato, uno a Pistoia ed uno a Pisa.Le misure cautelari sono state messe in atto dalla squadra mobile della polizia dietro la richiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri.Le indagini ed i provvedimenti sono il frutto di un’inchiesta nata da un’informativa del tutto confidenziale arrivata alla Digos.Secondo la nota i militari che chiedevano soldi ai cinesi, si “accontentavano” anche di poche decine di euro per chiudere un occhio o evitare i controlli più o meno legittimi. In giornata, un comunicato dell’Esercito Italiano, ha stigmatizzato duramente il fatto rimettendosi ad un giudizio della magistratura ma sospendendo i quattro parà da ogni compito.
