ABBIAMO GIÀ VINTO

ABBIAMO GIÀ VINTO

Perché noi che abbiamo partecipato da elettori o attivisti del M5S abbiamo già vinto. Quello che è successo alle ultime elezioni – con il clamoroso successo delM5S e il suo approdo al governo – è una vera rivoluzione politica. Luciano Canfora, nel suo ultimo, bellissimo, saggio “La scopa di Don Abbondio”, riflette sulla rivoluzione francese per individuare caratteri comuni a tutte le rivoluzioni politiche, descrivendo, come meglio non si può, quello che è successo in Italia col M5S: “una massa di libri, a vario titolo sovversivi – sul piano sociale, morale, politico – circolante nei decenni che precedettero il 1789 rese possibile quel fenomeno, a prima vista sorprendente, che fu la prontezza di grandi masse nel cogliere, mettere a frutto, magari banalizzare, le idee portanti della Rivoluzione (…) Queste idee – semplificate quanto si voglia – rimasero patrimonio diffuso, e metabolizzato anche quando il moto storico parve respingere indietro la rivoluzione”. Sostituiamo la massa di libri con l’enorme diffusione tramite internet, social, di idee, programmi, polemiche, informazioni “a vario titolo sovversive” e vediamo le grandi masse pronte a cogliere, anche banalizzando, le idee portanti della rivoluzione: – UGUAGLIANZA: le lotta alla austerità europea recessiva, abbattimento dei privilegi, riforma della giustizia per trattare i potenti come gli umili, ricambio della classe politica e dirigente del paese;– LIBERTÀ: per la sovranità democratica del popolo contro contro l’autoritarismo degli eurocrati e degli interessi della finanza, per una partecipazione democratica diretta;– FRATERNITÀ: pensione e reddito di cittadinanza. E abbiamo già vinto perché, anche se il moto storico potrà respingerci indietro, le idee, i valori, per quanto semplificati (anzi forse proprio PERCHÉ semplificati), sono stati metabolizzati dal popolo, hanno modificato le loro esistenze; nessun dopo sarà quindi mai più come il prima; questa l’essenza di una vittoria rivoluzionaria. E di questo dobbiamo solo essere orgogliosi. E dobbiamo essere contenti, noi elettori del M5S, di avere colto la situazione rivoluzionaria, a differenza dei tromboni dei “rivoluzionari” da salotto a sinistra. Tromboni per i quali valgono parole di Togliatti: “stagnando attorno a una posizione riformistica, si sono ridotti, ad essere forza subalterna in una società capitalistica”. PS. Canfora non è tenero col M5S, ma il suo saggio è bellissimo, e ci spiega in modo mirabile cosa è successo… lo consiglio.