CAMPIONATO CON GARBO. IL NAPOLI ALLO JUVENTUS STADIUM, SFIDA ALL’OK CORRAL

Turno interlocutorio, oltre che infrasettimanale: come da copione, vincono tutte le grandi o presunte tali. La Juventus inanella la sesta vittoria consecutiva, il Napoli le rimane alle calcagna, l’Inter piega la Fiorentina, la Lazio passa a Udine, la Roma rifila un poker al Frosinone e si rimette, almeno per il momento, in carreggiata. Primi gol in campionato per Icardi e Dybala, il genoano Piatek inatteso capocannoniere con 6 reti in 5 giornate. Che la Juve avrebbe fatto polpette del Bologna, resuscitato appena tre giorni prima dalla Roma, lo sapevano anche i sassi. Vittoria facile, quella dei bianconeri, dall’alto di una superiorità tecnica schiacciante, con poche energie fisiche e nervose impiegate. Perfetto in vista del confronto diretto di sabato col Napoli e del successivo impegno di Champions League con i modesti svizzeri dello Young Boys. Cresce il Napoli, che non lascia scampo al Parma. Insigne segna una doppietta e arriva a quota 5 gol, dimostrando quanto sia azzeccata l’intuizione di Ancelotti di spostarlo al centro dell’attacco. Il tecnico emiliano ne cambia 9 rispetto alla partita col Torino, dimostrando di credere nella bontà della sua rosa. Sabato il confronto con la Juventus allo Stadium darà la misura del livello raggiunto dal Napoli, che rimane comunque inferiore ai bianconeri come organico, ma in caso di vittoria potrebbe sognare traguardi impensabili. La Lazio vince a Udine, dove non era ancora passato nessuno, dimostrando buona condizione atletica e personalità. Il derby di sabato la vede in veste di favorita e questo è preoccupante, visto che spesso accade che a vincere la stracittadina sia proprio la squadra che sta peggio. Una cosa è però certa: anche in caso di sconfitta, la squadra di Simone Inzaghi rimarrò davanti alla Roma. I giallorossi si scrollano di dosso ansie e paure, vincendo di goleada contro il Frosinone, che ha incassato 16 gol senza segnarne neppure uno e appare davvero inadeguato a questa serie A. Il test non è probante e non dimostra che la squadra di Di Francesco sia fuori dalla crisi. E in caso di sconfitta nel derby, le polemiche tornerebbero inevitabilmente a deflagrare. L’Inter ottiene la terza vittoria consecutiva tra campionato e Champions League. E lo fa alla sua maniera: con grande terminazione e poca qualità. La Fiorentina la prende a schiaffi per tutto il secondo tempo, fallendo più volte il 2 a 1. Poi paga dazio all’inesperienza, incassando il gol di D’Ambrosio, imbeccato da Icardi, ancora ai confini del gioco di Spalletti. Rimane il fatto che l’Inter, come organico complessivo rimane la più seria candidata ad avvicinare (si badi bene, non a superare) la Juventus. Ma per farlo deve assolutamente migliorare la sua fluidità di gioco e coinvolgere maggiormente Icardi, che appare stranamente come un pesce fuor d’acqua. Continua la splendida cavalcata del Sassuolo, che finora soltanto la Juventus è riuscita a battere. De Zerbi ha disegnato una squadra portata a giocare un calcio propositivo e brillante che sta andando ampiamente oltre le aspettative. Ma è bello pensare che anche una piccola voglia pensare in grande. Avere orizzonti limitati non aiuta a crescere. Chi aveva orizzonti ambiziosi ma non riesce a trovare la propria dimensione è sicuramente il Milan, costretto dall’Empoli al terzo pareggio consecutivo. L’assenza di Higuain non basta a spiegare la frenata dei rossoneri che non si sa ancora se siano carne o pesce. La panchina di Gattuso comincia scricchiolare e la proprietà americana torna a pensare a un nome che era circolato prima dell’inizio del campionato: Antonio Conte è un sogno proibito, almeno finché non risolverà il contenzioso col Chelsea. Ma il fondo Elliott ha programmi ambiziosi e il tecnico salentino sembra il profilo più adatto a coltivarli.