GLI APPESTATI

A bordo di Mediterranea si considerano dei veri e propri appestati.O almeno tutto sembra vada nella direzione che fa sembrare inutile la presenza della nave umanitaria.Nessuna notizia di possibili emergenze, neppure la più piccola.In realtà anche se molte delle traversate si sono spostaste verso la Spagna anche nel nostro lembo di Mediterraneo i viaggi della speranza proseguono.Ma qualche cosa o qualcuno pare aver messo Mediterranea sotto un isolamento mai pronunciato. Lo stanno facendo consapevoli di fare una cosa disumana. Alla nave della piattaforma Mediterranea, che dal 5 novembre sta pattugliando le zone Search and Rescue maltese e libica, fino ad oggi non è arrivato neanche un avviso della presenza di imbarcazioni di migranti.Niente come se il dramma non ci fosse.Eppure soltanto ieri, nel silenzio di tutti i canali di comunicazione dove di norma rimbalzano i “messaggi ai naviganti”, il governo libico aver recuperato 320 persone nella propria zona di competenza, senza però indicarne il luogo esatto e l’orario. Non solo la marina di Malta ha diffuso la notizia di aver effettuato, a 60 miglia nautiche dall’isola, il salvataggio di un gommone con 149 migranti a bordo. Quattro interventi (tre in Sar libica e uno in Sar maltese) nell’arco di ventiquattr’ore, mentre in plancia di comando della Mare Jonio-Mediterranea, le comunicazioni radio, il servizio internazionale automatico Navtex, e i telefoni satellitari, tacevano.Una anomalia, una distrazione ma la sospensione delle segnalazioni che riguardano gommoni e barconi in condizioni di emergenza e rischio di naufragio, rende questo pezzo di Mediterraneo un catino dove niente accade. Dove sembra che niente si muova.