GOVERNO: LOTTA ALLA POVERTA’, ATTACCHI E ALTERNATIVE

I dati di fondo sono chiari. Per la prima volta da almeno 40 anni un governo mette in cima alla agenda politica la lotta alla povertà investendo 21,5 miliardi di euro. Viene attaccato da tutti: – da quella Banca d’Italia che nulla ha detto della sostenibilità dei 20 miliardi trovati da Padoan per salvare le Banche (anzi…). E chi doveva sorvegliare sulle banche? Sulla loro prudenza nel concedere crediti? Sulla loro solidità? Sulla loro capitalizzazione? E quante persone ha ridotto in povertà la crisi bancaria? Quante meno se ne poteva produrre con una sorveglianza diversa? E non è che i 20 miliardi per le banche costino meno dei 20 miliardi per i poveri… – dal Fondo Monetario Internazionale, ma lì si capisce di più. Ricordiamo sempre che la Grecia che ha seguito le politiche del FMI si è ritrovata con: 15% della popolazione in povertà totale (nel 2009 era il 2,2%), i greci hanno perso 1/3 del loro potere d’acquisto e 1/4 del loro reddito… senza parlare di morti, sanità, depressioni… Ci si stupisce che il FMI guardi con orrore una manovra contro la povertà? – dalla Corte dei Conti che fa il proprio mestiere fino a che giudica tecnicamente di coperture, poi sarebbe educativo rileggere quello che diceva in altri contesti e con altri governi… si farà… Ma poi lascia cadere un giudizio che di tecnico non ha nulla: “Abbandonata l’impostazione precedente (quella dei governi PD e FI) che tendeva a conciliare la crescita con il mantenimento di condizioni di sicurezza nella gestione della finanza pubblica”. L’impostazione precedente avrebbe prodotto crescita? Ha prodotto il record di povertà assoluta, più di 5 milioni di italiani… Parole simili per l’ufficio parlamentare… – e ora arriveranno le agenzie di rating … soggetti nati per tutelare i più forti. Mestiere che fanno piuttosto bene, assieme ai loro “tutelati”. Questo il quadro. C’era una alternativa? Sì. Proseguire con le politiche PD-FI di tagli allo stato sociale, di licenziamenti facili, di deregolamentazioni selvagge, di blocchi degli stipendi pubblici… avremmo avuto Banca d’Italia, il FMI, la Corte dei Conti, le agenzie di rating entusiaste… con qualche milionata di poveri alla fame in più… dettagli, per i nostri maghi della finanza…