IL GOVERNO CONTE MI PIACE PERCHÉ FA COSE DI SINISTRA

IL GOVERNO CONTE MI PIACE PERCHÉ FA COSE DI SINISTRA

Non penso che le riforme del governo Conte le avrebbe potute o dovute fare qualsiasi governo. Non penso neanche che siano le uniche possibili o le migliori in assoluto. Credo nella democrazia e la democrazia favorisce e anzi richiede il confronto fra diverse opinioni, ideologie, strategie economiche e sociali: al contrario dei fondamentalismi, che per ogni situazione pretendono una soluzione obbligata. No, la ragione per cui mi piace questo governo non è che fa cose giuste. Mi piace perché fa cose di sinistra e io sono di sinistra e antiliberista e credo dunque in una politica che faccia gli interessi degli ordinari cittadini, dei deboli, delle comunità. Ma i liberisti e i vincenti o aspiranti tali, ai quali stanno a cuore le multinazionali straniere, le grandi banche e le celebrity, fanno benissimo a detestare questo governo e a sognare un ritorno di Renzi,  Prodi o Berlusconi. Trovarsi in disaccordo va benissimo e mi pare giusto che ci siano fautori del libero mercato e difensori dello Stato, globalisti e sovranisti, radical chic e populisti, guelfi e ghibellini. Ci sono anche momenti in cui a un paese conviene diventare guelfo e momenti in cui hanno ragione i ghibellini. Ciò non vuol dire che non debbano esistere ideologie e partiti: per esempio, chi ritenga che sia essenziale, per il bene della società o perché necessario nell’attuale contingenza, favorire la finanza internazionale, i grossi imprenditori e le multinazionali, in una parola il neocapitalismo, è oggettivamente di destra; chi si proponga di difendere gli interessi delle comunità, della classe media e medio-bassa, delle piccole e piccolissime imprese, è di sinistra. Poi, ripeto, ci si può trovare in dissintonia con la Storia e dunque sbagliare, avere torto, fallire: ma sbagliare e avere torto e fallire da sinistra è cosa ben diversa che farlo da destra. Invece il pensiero unico liberista vuole convincerci che non ci sia scelta, non ci sia alternativa, e che negare la religione del denaro e del successo sia semplicemente assurdo, una bestemmia. PS: A chi invece si dice di sinistra eppure si oppone strenuamente a questo governo, domando: ma come vi sentite a trovarvi ormai stabilmente in sintonia con le grandi banche e gli speculatori internazionali?