IL MINISTRO PROMETTE I “MUSCOLI”, MA SERVIREBBERO VOLONTÀ E AMORE PER SALVARE LA “TERRA DEI FUOCHI”

IL MINISTRO PROMETTE I “MUSCOLI”, MA SERVIREBBERO VOLONTÀ E AMORE PER SALVARE LA “TERRA DEI FUOCHI”

Un nuovo devastante rogo è scoppiato nella Terra dei Fuochi ed è l’ennesima sveglia per la politica. Un nuovo incendio, un altro disastro ambientale che non ha causato vittime dirette ma che probabilmente contribuirà a farne tante di indirette come sempre accade in questi luoghi. L’ultimo capannone ad andare a fuoco, si tratta del quarto incendio del genere in pochi mesi, è situato in un grande stabilimento di tritovagliatura ed Imballaggio rifiuti (Stir) di Santa Maria Capua Vetere. Sarebbe andato distrutto il materiale già selezionato da trasportare poi nell’inceneritore di Acerra. L’allarme è scattato intorno alle 20. Sono state due donne, incaricate di sorvegliare l’impianto gestito da una partecipata della provincia di Caserta, a dare il primo allarme.Nel corso della notte le squadre dei Vigili del Fuoco accorse da tutta la regione si sono prodigate per limitare e contenere l’incendio ma hanno potuto ben poco per ridurne effetti immediati e conseguenze per i prossimi giorni.Questa volta la popolazione esasperata dalle mancate attenzioni dei vertici nazionali del Paese dovrebbe finalmente veder arrivare una risposta delle nuove istituzioni. In questo senso si è fatto vivo, per un sopralluogo, il ministro all’Ambiente Sergio Costa: “Al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si terrà in prefettura a Caserta richiederò a nome del Governo una task force di carabinieri esperti in materia ambientale; ne ho già parlato con il Comandante Generale dell’Arma. E’ inoltre necessario che l’Esercito presidi i siti a particolare rischio, che le prefetture ben conoscono”. “Lo Stato – ha proseguito Costa – deve mostrare i muscoli; per quanto mi riguarda quei criminali responsabili dei roghi dovranno marcire in galera”.Ma più che di muscoli servirebbe forse un poco di intelligenza sommata ad una sincera volontà di azione.Una dichiarazione che però indica ancora un approccio sbagliato, incompleto del tutto superficiale. Nessuna volontà appare nel voler andare a fondo mentre ci si affida ad una nuova occupazione militare del territorio che come al solito se non sarà strutturale potrà durare lo spazio di qualche settimana. Ben diverse dovrebbero essere le attenzioni.Occorrerebbe procedere in modo convinto nei monitoraggi e sulle tracciabiàita nel percorso dei rifiuti ed in particolare dei rifiuti industriali.Occorrerebbe capire una volta per tutte che camorra con la complicità di imprenditori disonesti continua ad imperversare indisturbata su questo mondo mentre nella Terra dei Fuochi.Che tutto questo porta ad un prezzo altissimo per il territorio mentre si continua a morire ancora di troppe “distrazioni”.Gli allarmi lanciati da associazioni, dai portabandiera della protesta come padre Maurizio Patriciello, Vincenzo Tosti ed altri, rimangono fino ad oggi inascoltati.Solo in prossimità dei confronti elettorali i politici locali e nazionali sembrano svegliarsi ed accorrere al capezzale di un malato grave che vede tutto il Paese responsabile.Adesso sulla questione è intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio, che ha annunciato un Consiglio dei ministri da convocarsi con urgenza nella Terra dei Fuochi.