IRONIA AL POTERE, DOPO LE PAROLE DI MOSCOVICI TUTTI AL FRONTE. DI VENTIMIGLIA

Sintesi della lettura dei quotidiani in 10 punti (servizio pubblico per chi non ha tempo): 1. Scoccia iniziare oggi con i giornali fasciotrash, ma La Verità titola a tutta prima «La Francia ci dichiara guerra» e il Giornale «Resuscitano il Duce». Il riferimento è alle parole di Moscovici sui “piccoli Mussolini”. Quindi un bacio alla mamma, moschetto in spalla e tutti al fronte di Mentone. 2. E tuttavia, chi è Pierre Moscovici? Prima al miglior liceo di Parigi, poi Science Po, l’Ena, economista, allievo e amico di Dominique Strauss-Kahn, una quantità di poltrone senza fine inanellate in trent’anni: insomma emblema perfetto della sinistra Liberté-Egalité-Jet privé. Ecco, se Salvini e Di Maio avessero potuto scegliere un eurocrate per attaccarli, avrebbero scelto proprio lui. 3. «Rubano soldi ai pensionati per darli ai fannulloni» è invece l’articolata analisi di Libero sul possibile reddito di cittadinanza, sempre con titolone terrorizzante in prima. 4. A proposito, la sparata di Salvini sulla pensione a 62 anni ha fatto incazzare due volte i grillini: primo, perché è un colpo basso nella gara a suon di spot tra Lega e M5S; secondo perché se si mettono i soldi per abbassare l’età pensionabile si riducono quelli per il reddito di cittadinanza, quindi sono cazzi, scusate il linguaggio. 5. Chissà, forse ciò potrebbe indurre a far riflettere sul fatto che non esistono «i cittadini» e «gli italiani» come entità omogenea – né quindi esiste il loro «avvocato» – ma esistono fasce sociali, produttive e pure generazionali o geografiche con interessi talvolta contrapposti, e la politica consiste nel scegliere e/o conciliare tra questi interessi. Lo so, è un’ovvietà da terza media, ma in campagna elettorale ce n’eravamo dimenticati. Con l’aggravante che la campagna elettorale non è mai finita. 6. Su una testata della sinistra radicale, l’Avvenire, c’è un approfondimento ben fatto sulle disuguaglianze e i conflitti di cui sopra. Circa 16 milioni di italiani, nel Mezzogiorno, vivono in zone depresse a basso reddito e alta disoccupazione, con tassi di furti e inquinamento doppi rispetto alla media nazionale, l’ascensore sociale fermo da anni. Sono le zone dove ha stravinto il M5S e dove adesso sta andando a pasturare Salvini (in questi giorni in Puglia) sempre per la concorrenza con il M5S di cui sopra. 7. Comunque ieri a Bari con il sedicente Capitano c’erano più poliziotti che cittadini osannanti. La cosa mi diverte non tanto per il flop in sé, quanto per il culo quadrato che Salvini deve aver fatto agli organizzatori. Onestamente, B. era più bravo e si portava i vecchietti con gli autobus in cambio di una gita con pranzo al sacco. 8. Con la bonaria superiorità del Megadirettore galattico Duca Conte Maria Rita Vittorio Balabam, da Francoforte Mario Draghi rimbrotta che possono parlare quanto vogliono, i due vivaci vicepremier italiani, tanto poi lui li aspetta lì, nel suo ufficio dipinto di bianco con l’acquario dei dipendenti. 9. Il maggior inserzionista di paginate di giornali in questi giorni è la nuova Rete4. Oddio, oggi fa un po’ impressione il faccione gigantografato di Nuzzi, ma oggettivamente riuscire a peggiorare Rete4 era impossibile. 10. È il quarto giorno consecutivo che ci sono titoli sul probabile accordo tra Forza Italia e maggioranza per far passare Foa alla Rai. Okay, l’abbiamo capito. By the way, la carica di Foa è molto ben pagata e prevede l’auto blu, ma non conta una mazza (nota finale per fatto personale: conoscevo bene Foa, era un bravissimo ragazzo, intellettualmente aperto, moderato e gentile; non lo sento da 4 o 5 anni e non ho capito se con ‘sta roba sovranista si è rincitrullito o se ha solo fiutato il vento ed era stufo di stare a Lugano, città effettivamente noiosetta).