MANCINI, QUANDO SI E’ IN DIFFICOLTA’ SI RICOMINCIA DAI FONDAMENTALI

Lo insegnano tutti gli allenatori, dal settore giovanile in su, sei in difficoltà? Gioca semplice, non forzare il passaggio, palla bassa al compagno più vicino, inutile cercare di stupire, meglio semplificare. Mancini era così anche da calciatore, stupiva, faceva cosa difficili, e spesso gli riuscivano, ma non è stato chiamato per questo alla guida di un’Italia da rifondare. Prima di affondare il coltello sulle numerose critiche che ritengo giusto fare, devo dargli, per onestà, il merito di essere l’unico tecnico che ha “ voluto fortemente” la Nazionale, l’ha desiderata tanto, e ha lasciato tanti soldi per guidarla, giusto dargliene merito, perché il tecnico designato ( Ancelotti) ha gentilmente declinato, e quello che forse sarebbe servito ( Conte) era ed è ancora impegnato in diatribe legali. Detto questo, temo che Mancini ci stia capendo poco, nelle due prime uscite ufficiali, oltre ad aver collezionato un solo punto( e senza il generoso rigore con la Polonia sarebbero state due sconfitte) e rischiare di brutto la retrocessione in fascia B, ha creato solo della gran confusione. Le convocazioni di Zaniolo e Pellegri sono state assurde. Provare un modulo una gara e cambiarlo in quella successiva, anche. Fare giocare Balotelli, Zappacosta e Pellegrini senza nemmeno una gara in campionato e con una condizione atletica pessima, è stata un enorme sciocchezza.( Branchini, decano dei procuratori ha definito un pessimo segnale per il calcio quando non si premia il merito). Cambiare 9/11 nella gara di ieri sera addirittura catastrofico, anche perché è riuscito a schierare giocatori come Chiesa, Cristante, Lazzari completamente fuori ruolo e con compiti non a loro confacenti. Si dirà ma Mancini aveva bisogno di conoscere il materiale a disposizione e ciò può avvenire impiegandoli, ma questa tesi si scontra enormemente con il prestigio e il ranking UEFA e FIFA, ( che poi diventano fondamentali per i sorteggi), e l’Italia non può permettersi di schierare una “sperimentale”.Mai. Ora sento dire, come attenuante, la qualità quella è, cioè poca , e certo questo è un dato incontestabile, non abbiamo campioni, non abbiamo fuoriclasse, non abbiamo un vero bomber. Ma, io credo, che sia proprio per questo che bisogna ripartire dalle cose semplici, quelle che ci appartengono, quelle che sappiamo fare da generazioni, quelle che abbiano nel nostro dna, una buona difesa, e buone ripartenze, una squadra solida e possibilmente con un blocco granitico ( ad esempio ieri sera non c’era uno juventino in campo e se consideriamo che quella bianconera ne ha sempre forniti a iosa, mi sembra anche questa un’assurdità). La nostra ultima squadra campione del mondo aveva Pirlo, un fuoriclasse, poi aveva tanti buoni giocatori, non fenomeni, e Toni era solo un buon attaccante, ( Del piero e Totti non giocavano sempre) ma aveva il blocco Juve che dava solidità. Mancini sembra che deva compiere delle missioni: ad esempio quella di imporre un Balotelli svogliato, sopra peso e malconcio, ma a chi giova questo? Quando e se Balotelli ripeterà il campionato di anno scorso a Nizza con 18 gol, e avrà una condizione atletica giusta, allora sarà preso in considerazione come altri, senza preclusione, ma perché farlo prima? Non abbiamo campionissimi, nemmeno fuoriclasse, questo è vero, ma qualche talento lo abbiamo: e allora si sforzi a fare coesistere i tre migliori giovani italiani che ci sono: Chiesa, Insigne e Bernardeschi, trovi una prima punta che faccia gol in campionato ( una fra Immobile e Belotti), e cerchi i compagni di Veratti e Jorginho, per fare un decoroso centrocampo, in difesa, appurato che Donnarumma è affidabilissimo,( e qui sempre Branchini che pretendeva un posto per il suo assistito Sirigu, questa volta sbaglia) gli altri ci sono già ( ora Bonucci-Chiellini, poi Caldara e Romagnoli) trovi due terzini decorosi e metta in campo quella che in Argentina si chiama “ garra”, faccia capire che la convocazione è sempre e comunque un privilegio, e se un azzurro sbaglia atteggiamento, dimostrando poca umiltà, non lo convochi per tre volte. Bisogna rendersi conto che oggi ( purtroppo ) la nostra Italia non ha valori tecnici tali da competere alla pari con buona parte delle altre squadre d’Europa e del Mondo.Diventa quindi fondamentale giocarsela sull’atteggiamento, sulla corsa, sull’aggressività e sulla cattiveria agonistica come fanno ad esempio la Svezia, l’Islanda, la Danimarca etc etc etc , Antonio Conte l’aveva capito. Gli dice nulla il fatto che dopo Lippi solo Conte ha ottenuto buoni risultati, e non aveva fenomeni o campioni, ma aveva giocatori assatanati, che giocavano un calcio all’italiana, semplice no?