MIMMO LUCANO: UN SINDACO CONTROCORRENTE DA EMULARE, NON DA IMMOLARE!

MIMMO LUCANO: UN SINDACO CONTROCORRENTE DA EMULARE, NON DA IMMOLARE!

La procura di Locri ha finalmente sgominato un soggetto pericoloso per la società, c’è da pensare immediatamente all’arresto di un affiliato della ‘ndrangheta o a qualche funzionario complice di chissà quale trama dietro la criminalità organizzata, invece agli arresti domiciliari è finito Mimmo Lucano, il sindaco di Riace. Un uomo che ha dedicato il suo impegno politico a costruire a Riace un modello d’accoglienza che quasi sembrava irrealizzabile.Un simbolo, tanto da meritare una menzione sulle pagine della rivista americana Fortune, che lo indica tra i 50 uomini e donne più influenti del pianeta per la sua azione pro accoglienza e contro chi avversa tale fenomeno, arrivando in taluni casi a gioire per le morti in mare. Mimmo Lucano diventa sindaco per la prima volta il 13 giugno 2004 e verrà poi rieletto per altri 2 mandati.E’ riuscito a ripopolare la cittadina di Riace che stava avviandosi verso la tendenza allo spopolamento, una cittadina ormai patria di soli anziani e quindi destinata a morire. Saranno proprio i rifugiati che sbarcano a ripopolarla; una comunità curda fu il primo ingresso dei nuovi cittadini. Il ripopolamento ha favorito la rinascita del Comune e tutte le attività locali, la scuola ha potuto risorgere e varie attività artigianali destinate a sparire hanno avuto nuove opportunità.In un mondo dove tutto deve assume una connotazione di grandezza e imponenza, piccole attività fanno da contraltare al frenetico dilagare dei mega, maxi, pluri centri commerciali che azzerano il rapporto umano. Riace, ha addirittura avuto un incremento economico dalla nascita di nuovi negozi e botteghe.“Un’occasione” che altri piccoli centri della Locride tentano di replicare. L’accostamento con Mafia Capitale è fuori luogo e strumentale. La procura di Locri è cauta per prima e le accuse di lucrare sugli immigrati non sono neanche pensabili.Nessuna speculazione, nessun giro di denaro, l’accusa comprende: l’organizzazione di matrimoni di convenienza tra cittadini italiani e donne straniere, allo scopo di forzare la permanenza di queste donne sul territorio italiano. Mimmo Lucano si è opposto a cavilli e Leggi ingiuste, disobbedendo da sindaco per proteggere vite umane.Si è reso colpevole di aver osato pensare ad un mondo diverso da quello ipotizzato da Salvini & Co.Un modello, quello del primo cittadino di Riace, discusso in tutto il mondo. Viviamo una sorta di paradosso, dove chi s’adopera a far bene, viene additato come il soggetto inquinante, come colui che potrebbe far inceppare il meccanismo, un’equità costituzionale che impatta contro la “ragione” della politica. E allora si mette agli arresti la scheggia impazzita, il disturbatore della normalità, colui che propone l’alternativa al target di Minniti e del Governo gialloverde.La dimostrazione che è possibile uscire dai meccanismi del business sugli immigrati e dalla pessima filosofia razzista. Sabato prossimo, proprio in difesa del “patrimonio di Riace”, è indetta una manifestazione nazionale contro il legalitarismo e la xenofobia e in sostegno al sindaco, Mimmo Lucano, che in questo momento sta subendo vessazioni da chi invece dovrebbe plaudire alla sua ricetta: il Governo! Matteo Salvini che già in passato aveva portato attacchi contro Lucano e le sue posizioni, ha scritto su Twitter: “accidenti, chissà cosa diranno Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati”. Critiche anche dai pentastellati che sul Blog delle Stelle, scrivono in un post: “Riace non era un modello, è finita l’era del business dell’immigrazione”. Il ministro Di Maio più moderatamente respinge le accuse rivolte al Governo e spiega che questa è un’inchiesta della magistratura. Stefano Fassina e Nicola Fratoianni, esprimono invece commenti di sostegno al sindaco di Riace. Intervistato a Radio Capital, il vicesindaco di Riace a dichiarato: “ho ricevuto un colpo come se mi avessero sparato, ho pianto per mezz’ora, è una cosa assurda. Ma non è la fine, non dobbiamo mollare. Noi stavamo sognando, volevamo portare diritti per tutti, Riace ora è e sarà un esempio meraviglioso. Adesso però è come se avessero svegliato un bambino che faceva un sogno meraviglioso. La parte buona della Calabria è stata messa in ginocchio”.