NE TORNARONO SEDICI

Il 16 ottobre del ‘43 a Roma avvenne una delle grandi vergogne del periodo di guerra I nazisti catturarono 1022 persone dai luoghi del Ghetto di Roma Persone devastate dalle leggi razziali, dai soprusi e dopo dalla guerra Traditi dall’inganno dopo che avevano consegnato 50 kg di oro che sarebbe dovuto essere il prezzo della salvezza Ed invece quel sedici ottobre Roma conobbe il significato della parola deportazione. Finirono tutti nei campi di sterminio e solo sedici di loro tornarono vivi a Roma, larve umane, veri fantasmi ma che riuscirono a testimoniare quanto avevano vissuto e sofferto Per quelli che riuscirono a sfuggire alla retata le cose non andarono meglio Finirono di essere prede ambite dei fascisti e delle bande delle camice nere ai quali i nazisti lasciarono il campo libero Avevano un prezzo, cinquemila lire un uomo e tremila le donne Molti finirono rinchiusi nell’inferno di Via Tasso, seviziati e torturati senza pietà; ebrei, antifascisti e cittadini semplici presi per gioco In quel luogo di orrore molti lasciarono le loro testimonianze graffiando sui muri di quelle orribili celle un messaggio, una sigla, un nome, un sogno Alcuni si salvarono ma tanti finirono per essere trucidati nelle Fosse Ardeatine Nell’occasione del settantacinquesimo anniversario dei fatti del Ghetto di Roma, il Presidente della Repubblica, Mattarella, ha voluto ribadire, di fronte a quelle tragedie patite non solo dalle comunità ebraiche, il valore del frutto che poi ne scaturì: la Costituzione. Riaffermando che: “Le lezioni più tragiche della storia vanno richiamate alla conoscenza e alla riflessione delle giovani generazioni, affinché, nel dialogo, cresca la consapevolezza del bene comune”.