SAMPDORIA FIORENTINA 1-1 IN UNA PARTITA DIVISA IN DUE

Sampdoria e Fiorentina fanno un tempo per uno, e alla fine si accontentano di un 1-1 e del conseguente punto che le tiene entrambe nelle zone medio alte della classifica. Zone che dovrebbero essere “l’habitat” giusto per due formazioni che senz’altro non potranno pestare i piedi alle “elette” della zona Champions, ma che con buona probabilità potranno levarsi qualche soddisfazione e magari contendersi i posti per farsi un bel giro in Europa l’anno prossimo. Obbiettivo massimo possibile per come è strutturato, economicamente, il nostro campionato. Dopo la sconfitta di Napoli la tifoseria viola si era divisa (“Ma no? Giura!” beh sì, in effetti non c’è la notizia…) tra chi era comunque contento per una prestazione discreta, pur non coronata da un risultato positivo, e chi invece non perdonava a Pioli e alla squadra una certa mancanza di coraggio che non ha permesso di approfittare del momento abbastanza negativo degli azzurri di Ancelotti. Chi scrive fa parte della seconda categoria, e quindi la formazione annunciata dal mister viola per il recupero in casa della Samp è stata presa dal sottoscritto e i suoi compagni “di partito” come un segno positivo. Insomma, se Pjaca è stato fortemente voluto e cercato come la chiave di volta per l’attacco della Fiorentina non c’è motivo di tenerlo “a candire” in panchina anche se la condizione ancora non è al meglio (anche perché il sostituto Eysseric, pur migliorato dalla tragica stagione scorsa, non è esattamente un fulmine di guerra). E comunque schierare il croato dal primo minuto è anche una specie di avviso ai naviganti (nel caso specifico la Sampdoria): “Siamo venuti per vincere. Punto!”. Ed in effetti a volte anche l’umile tifoso può provare l’inebriante sensazione di avere visto giusto: primo tempo della viola assolutamente imperioso. Una quantità industriale di palle gol create, concedendo al contempo veramente il minimo sindacale di occasioni ad una squadra in forma scintillante come la Samp di questo inizio campionato. Problemino: le occasioni vanno concretizzate, perché se no capita che magari nell’unica opportunità disponibile la squadra avversaria “ti purghi” dolorosamente. Traduzione: Simeone (2), Pjaca (2), Chiesa (1), sono almeno cinque le possibilità colossali mancate di un soffio, per mancanza di cattiveria, dagli attaccanti viola. E alla fine il gol di testa del Cholito (molto bello per scelta di tempo) era assolutamente la palla più difficile di tutto il mazzo da mettere in porta. Ad ogni modo veramente un gran bel primo tempo della Fiorentina, guidata da un Veretout rivisto in versione metà campionato scorso: cioè sempre nel cuore del gioco, sradicando palloni e dando aria alla manovra. Ma come si diceva ci poteva stare tranquillamente la beffa su una punizione “pennellata” da Caprari che a cinque minuti dalla fine del tempo planava precisa sulla traversa. Non sarebbe stato giusto, ma se cercate giustizia il calcio è decisamente l’ultimo sport da seguire… Ma il calcio è anche lo sport dove c’è quel mistero gaudioso chiamato “intervallo”: quale sarà l’influsso magico che fa uscire dagli spogliatoi la Sampdoria trasformata in leone e la Fiorentina in coniglietto bagnato? Mah, non lo saprà mai nessuno. La sostanza è che i padroni di casa prendono possesso della metà campo viola e il gol di Caprari (bellissimo il tiro a girare) è solo un evento naturale, come le zanzare che ci affliggono in questa fine estate rovente. In mezzo alla tempesta Pioli prova a fare qualche cambio buttando dentro Mirallas, Benassi e persino il giovanissimo Sottil (ennesimo figlio d’arte per la squadra viola che sta diventando specialista in materia) ma se la barca viola resta in linea di galleggiamento lo deve principalmente alla prova solida della linea difensiva e ad un leggerissimo calo fisico della Samp nell’ultimo quarto d’ora. Alla fine un buon punto dunque per la Fiorentina, anche se poi i rimpianti a ben vedere superano la soddisfazione di aver salvato la pellaccia nel secondo tempo. La domanda è perché si veda così chiaramente una squadra che arriva nell’ultima mezz’ora con la lingua di fuori per la fatica. Roba strana considerando la preparazione di due mesi e l’assenza di distrazioni europee. Pioli darà risposta in proposito e, si spera, proseguirà sulla strada del coraggio. Magari si prenderà qualche gol in più, certo, però un primo tempo come quello di oggi impone che si provi a continuare su quella via.