IL GOVERNO COME STUPORE ISTITUZIONALE

Lo “STUPORE di MARA CARFAGNA” è stato uno dei tratti più iconici di quella Monarchia di fatto che è stata per vent’anni l’Italia di Berlusconi. Di quel periodo si potrà criticare (come ha fatto brillantemente Piero Ignazi) l’assenza quasi assoluta di riforme che non fossero leggi ad personam o interventi-spot come la ” ricostruzione” dell’Aquila , ma non si può negare il fascino di alcuni personaggi che hanno proiettato l’Italia in una inusitata dimensione barocca. Lo squardo spiritato di Mara Carfagna , sbigottita di essere diventata ministra, avrebbe meritato ben altro aedo che il pallido Bondi, anche perchè quello stupore, quell’atteggiamento da “CHE CI FACCIO QUI ? SONO UN’ ISTITUZIONE E NON HO NULLA DA METTERMI” non sarebbe stato un episodio isolato.C’è oggi infatti un elemento di SBIGOTTIMENTO che ritorna. Basti pensare a Toninelli che dichiara impavido : “IL DECRETO GENOVA E’ STATO SCRITTO COL CUORE” ( quello col condono per Ischia) , che, in camicia, spiega la gaffe sul tunnel del Brennero perchè ” lavora 24 ore al giorno e “sua moglie è preoccupata”, come la sventurata consorte del commesso Conad, l’eroe del coitus interruptus, che-si-alza-di-notte-per-controllare-i-prezzi.Basti pensare ai capelli di Barbara Lezzi, appena usciti da un gasdotto caucasico , oppure a Di Maio che chiama “PING” il capo della massima potenza economica mondiale (magari chiedendogli di comprare il nostro debito…) Basti pensare a Giuseppe Conte , il più sbigottito di tutti. Al punto di pensare che la sua opinione possa orientare l’elettorato americano…. Mara Carfagna , almeno, era bellissima e nel ricordarele regole della democrazia a Salvini, ha mostrato di non ess0ere solo una pantera da talk-show, senza peraltro riuscire a riscattare un’epoca in cui una maggioranza bulgara votava in massa che Ruby era o poteva essere la Nipote di Mubarak