LA CORNICE VUOTA E IL CRISTO DEL PERUGINO NELLA CAPPELLA DEI DECEMVIRI A PERUGIA

LA CORNICE VUOTA E IL CRISTO DEL PERUGINO NELLA CAPPELLA DEI DECEMVIRI A PERUGIA

Se qualcuno mi chiedesse qual è il quadro più rinascimentale presente nellaGalleria Nazionale dell’Umbria lo accompagnerei senza esitazione nella Cappella dei Decemviri davanti al piccolo Cristo del Perugino. Nella cornice originale un corpo bellissimo leggermente ambrato, messo in risalto dal fondo nero e dall’amaranto del perizoma, sorge dal sarcofago ed espone le ferite subite; il volto pacificato non mostra segni di sofferenza; il sangue è rappreso in piccoli rivoli. Tutto in questo quadro induce a pacatezza e riflessione come a pacatezza e riflessione invitava la pala dei Decemviri, della quale il Cristo è la cimasa, portata in Francia al tempo delle requisizioni napoleoniche e che, una volta restituita, il Papa si guardò bene dal restituire, lasciando a Perugia dolorosamente vuota la cornice intagliata da Giovanni Battista di Cecco che la decorava. Per apprezzare il Cristo del Perugino bisogna immaginarsi la pala completa. La Cimasa in alto con il corpo del Cristo; sotto di lui, protetti da un arioso loggiato brunelleschiano, la Madonna (adulta e severa) con il Bambino seduta su un alto trono quasi a simboleggiare l’autorevolezza che aveva allora il Comune e la posizione elevata di Perugia che, come ha scritto Capitini, ha sopra di sé nient’altro che il cielo. Ai lati del trono i santi protettori della città disposti in modo da creare equilibrio e armonia sia all’interno del quadro sia con gli affreschi circostanti del Bonfigli: sant’Ercolano e san Ludovico da Tolosa le cui storie sono narrate nelle pareti della Cappella nel quadro del Perugino hanno, e non può essere un caso, una posizione arretrata rispetto a san Costanzo e san Lorenzo in primo piano. È un vero peccato che queste due parti dall’alto valore civico-simbolico non stiano insieme a Perugia, volute e dipinte come sono per stare nella Cappella dei Decemviri del Palazzo dei Priori di Perugia. Cimasa, pala e cornice formavano la pala del Buon Governo perugino; in essa niente provoca distrazione, e i Priori seduti in raccoglimento nei loro stalli venivano guidati verso uno stato d’animo sgombro da asprezze ed esasperazioni che potessero distoglierli dal loro compito al servizio della Patria perugina. Una funzione civico-religiosa che ora è rimasta a svolgere il solitario Cristo rinascimentale di Pietro Vannucci “Il Perugino”.