POTERI FORTI. LA CONFINDUSTRIA HA UN DEBOLE PER SALVINI

POTERI FORTI. LA CONFINDUSTRIA HA UN DEBOLE PER SALVINI

Dopo mesi di esternazioni, che sono costate agli italiani 6 miliardi in più di interessi sul debito, questa svolta se sarà vera è sicuramente positiva.Deve preoccupare invece che essa avvenga con l’intenzione da parte della Lega di allearsi con Orban e quindi il Partito Popolare contribuendo alle elezioni europee alla vittoria di uno schieramento di destra e nazionalpopulista. Sarà un’Europa nella quale ci saranno più frontiere e forse qualche immigrato in meno, per compiacere il sentimento di xenofobia diffuso ad arte, ma dove, come negli Usa di Trump, a comandare saranno ancora gli interessi del grande capitale e non ci sarà certo spazio per i diritti dei lavoratori, per lo Stato sociale, la sanità, l’istruzione e gli investimenti per il lavoro e per migliorare la qualità della vita.A meno che una sinistra nuova e coraggiosa non decida di dare battaglia a viso aperto per un’Europa federale e sociale, diversa da quella attuale dominata dai mercati e divisa dagli interessi dei governi nazionali.In Italia il governo nazionalpopulista non potrà mantenere le tante promesse elettorali di abolire la Fornero e le accise sulla benzina, di garantire il reddito di cittadinanza e di ridurre per tutti le tasse.Al massimo questo governo partorirà qualche surrogato di riforma, come ha fatto sui diritti del lavoro con il decreto dignità dove, nella sostanza, cambia poco rispetto al jobs act.L’Italia arretrerà ancora e sarà sempre più meno giusta e moderna. Subito Confindustria, che ha un debole per i Matteo, resta affascinata dal nuovo corso di Salvini. È sostegno che consolida il governo e peserà sui media.I nazionalpopulisti dureranno finché sapranno raccontare bene le loro storie e illudere molti sul loro operato, soprattutto finché la sinistra non avrà una proposta politica per cacciarli e un valido e serio programma per il Paese, diverso dalle politiche liberiste e blairiane degli ultimi governi.