BANCA ETRURIA E IL “KILLING OF THE CHARACTER” DI MARIA ELENA BOSCHI

BANCA ETRURIA E IL “KILLING OF THE CHARACTER” DI MARIA ELENA BOSCHI

La vicenda BancaEtruria è stata una delle più rilevanti per la politica nazionale (e per diretta conseguenza per il Paese) della storia recente. Nello sttesso periodo, oltre all’istituto aretino, fallirono altre 3 banche (Marche, Chieti e Ferrara), ma in pochi ad eccezione delle persone direttamente interessate se ne ricordano. Questo perchè Banca Etruria, con il coinvolgimento diretto della famiglia Boschi, costituì l’occasione per un vero e propriokilling of the characterdi colei che, all’epoca, era una delle politiche più influenti sul piano nazionale. In quel momento Renzi godeva ancora di una popolarità assoluta e, fra i suoi, Maria Elena Boschi era probabilmente il personaggio più influente. Solo pochi mesi prima MEB aveva partecipato ad Arezzo alla assemblea ACLI al teatro Petrarca ed era stata accolta dalla gente come una diva del cinema, con tanto di folla in cerca di autografi…ero li e me lo ricordo bene. Maria Elena Boschi era diventata il motore di ogni cosa nel Governo: non c’era pratica o fascicolo di un certo rilievo che non passasse prima da lei (e anche questo lo so per diretta conoscenza). Arezzo peraltro era stata definita la città più renziana d’Italia per via delle percentuali “bulgare” che la sua corrente riscuoteva nelle consultazioni.Banca Etruria fu immediatamente vista a livello politico come l’occasione di colpire lei per colpire Renzi, nella consapevolezza che con tutta probabilità non l’avrebbe scaricata e che, anche lo avesse fatto, sarebbe stato comunque un colpo politico notevole. E ciò non solo dalle opposizioni dell’epoca (fatto che in qualche modo sarebbe stato anche normale), ma anche e soprattutto dalla minoranza interna nel PD, che colse l’occasione per regolare alcune questioni interne aperte.Poco importa che chiunque avesse un minimo di conoscenza dei fatti (e nella città toscana vale per chiunque fosse un minimo addentro le questioni legate alla sua gestione) sapesse perfettamente che “il Boschi” poco aveva a che fare con la vicenda e che solo con una buona dose di malafede potesse affermare pubblicamente il contrario: Arezzo è piccola e tutti conoscono tutti, giusto?Poco importa anche (e non me ne vogliano i “truffati”) che la situazione di Banca Etruria fosse nota da tempo e che le ispezioni di Banca d’Italia fossero presenti da anni; personalmente mai mi sarebbe venuto in mente di investire due spicci in quelle obbligazioni già nel 2011-2012.Come è andata l’abbiamo visto, così come gli effetti politici che ne sono discesi.Oggi arriva l’archiviazione per Pierluigi Boschi, la cui posizione processuale già da tempo aveva preso strade nettamente separate da quelle di altri indagati.Francamente mi vien da chiedrmi se le cose, senza la scelta plitica di usare la vicenda per “eliminare politicamente” Maria Elena Boschi sarebbero andate nello stesso modo. ‏Credo di no.