CON LIBERA PER LA RIVOLUZIONE DELLE COSCIENZE

Erano in più di cinquantamila persone a manifestare a Padova contro le mafie e a sostegno delle vittime di mafia. Una piazza piena di speranze e di giovani arrivati da tanti luoghi del Paese.Una piazza collegata virtualmente con il resto d’Italia, da Aosta a Palermo.In ogni regione si tenevano manifestazioni collaterali, tutte gremitissime, come quella in Toscana, a Siena nel nome di una memoria comune a tutte le genti.Ed a significare il valore comune è arrivato anche il messaggio del presidente della Repubblica, Mattarella: “Vogliamo liberare la società dalle mafie. È un traguardo doveroso e possibile, che richiede a tutti impegno, coerenza, piena coscienza delle nostre responsabilità di cittadini”.Ha preso poi la parola don Ciotti l’anima di Libera: “C’è gente che ha deciso di metterci la faccia e far capire da che parte sta. In questo momento nel nostro paese dobbiamo alzare la voce mentre tanti scelgono un prudente silenzi”. Don Ciotti ha tenuto un appassionato discorso dal palco della grande manifestazione nazionale di Padova per questo 21 Marzo in Memoria delle Vittime delle Mafie organizzato da Libera anche in altre cento altre città: “E’ da 163 anni che parliamo di mafie. Non è possibile. Non è possibile in un paese civile che l’80 per cento dei familiari delle vittime non conosce la verità o la conosce solo in parte. Abbiamo bisogno della verità su Giulio Regeni e Ilaria Alpi e abbiamo e abbiamo bisogno di notizie su Padre Dell’Oglio e Silvia Romano. Sto con la nave Mediterranea che salva le vite e sto con Roberto Saviano che scrive parole graffianti. Gli immigrati sono rappresentati come nemici e usurpatori fingendo di non sapere che e’ il sistema economico dell’occidente che ha depredato intere zone del mondo costringendoli a lasciare le loro terre i loro affetti. No alla gestione repressiva dei migranti, no all’attacco dei diritti umani. Le leggi devono tutelare i diritti non il potere. Le mafie sono diventati simili a noi, si sono trasformate ma sono sempre presenti. Sono ancora loro il pericolo.Ed i pericoli non sono i migranti sono le mafieQuelle mafie che rodono come parassiti il tessuto sociale.Non possiamo stare zitti, non possiamo stare inermiOccorre dire grazie alle forze di polizia, alla magistratura a quegli amministratori che rendono conto prima che ai partiti alle coscienzeIstituzioni che hanno cambiato in meglio tanti luoghi come è avvenuto per esempio a Palermo.Ma non bastaOccorre una rivoluzione politica, occorre una maggiore corresponsabilità e condivisioneAbbiamo bisogno di un nuovo umanesimo che guardi anche ad una nuova ecologia integrale.Perché diritti umani e i diritti della natura sono gli stessiAbbiamo bisogno di conoscenza e relazione Grazie alla scuola, agli studenti, agli insegnanti che fanno i percorsi non per professione ma per passione Ci auguriamo, poi che arrivi una Europa unita e solidaleUn continente che non sappia solo fare un conto che generi ingiustizia. Papa Francesco ci invita a stare dalla parte degli ultimi ci dice che occorre custodire la memoria e la speranzaArriva il ricordo di don Peppe Diana.Oggi a Padova c’è una rivoluzione silenziosa delle donne che stanno rompendo il sistema mafiosoTante donne che non chiedono aiuto materiale ma sostegno morale per la lotta che stanno facendo dentro le loro famiglie Mi permetto di dire ai mafiosi di cambiare, cambiare, cambiare…Occorre fare la più urgente delle rivoluzioni quella della coscienze”. E dopo anni di 21 marzo “festeggiati” nei luoghi dove sono nati mafie, ‘Ndrangheta e camorra era doveroso arrivare nel ricco nord.Nei luoghi dove la nuova mafia ha già conquistato il cuore pulsante del Nordest, penetrando non solo il tessuto imprenditoriale ma anche quello sociale e politico, allora è nel nordest che deve mettere radici anche l’antimafia. E’ questa la nuova scommessa di Libera e don Luigi Ciotti che non per caso ha scelto Padova come piazza principale della 24esima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie.Erano in cinquantamila a Padova per celebrare la 24 giornata della memoria e dell’impegnoAltre decine di migliaia in tante città del Paese, tutti però insieme, per quella rivoluzione delle coscienze di cui tanto ha bisogno questa “povera” Italia