E ORA LA MANOVRA E’ LEGGE. MATTARELLA HA FIRMATO

Si è concluso l’iter, alquanto travagliato, della manovra finanziaria: con 313 voti a favore e 70 contrari, la Camera ha dato nel pomeriggio il via libero definitivo.In serata è stata apposta la firma del presiedente Mattarella, perché diventi legge manca solo la pubblicazione in G.U. I voti contrari sono stati di Forza Italia e Fratelli d’Italia, da sempre ostili al provvedimento perché sarebbero state tradite le aspettative del centrodestra.Il Pd e Leu non hanno partecipato al voto. Grande giubilo della maggioranzache, alla proclamazione del risultato, si è lasciata andare a manifestazioni di gioia con abbracci e vigorose strette di mano.“L’Italia è pronta a ripartire. E a tornare grande. Finisce un anno ma inizia la stagione del riscatto con più diritti, più crescita, più equità sociale e con al centro il lavoro”,scrive il premier Conte sul suo profilo Fb. “Sono soddisfattissimo”,gli fa eco Di Maio, “Manovra del popolo: fatto”, continuando la lista dei giorni scorsi dei fatto/non fatto. “Abbiamo ancora tanto da fare ma la strada è quella giusta”. Ai cinguettii della maggioranza, segue, immediato quello diMoscovici che assicura che l’UE continuerà a vigilare attentamente su tutto. Promette battaglia a oltranza l’opposizione tutta. A cominciare da Forza Italia che si dice pronta a scendere in piazza coi gilet azzurri, per arrivare al Pd che già intravede un’inevitabile recessione in quanto mancano provvedimenti atti alla ripresa economica. Si conclude dunque l’iter ma non le proteste per una manovra che pare scontentare tutti. La tensione si è avvertita forte e chiara sin dall’inizio ma soprattutto nel passaggio al Senato e nel ritorno alla Camera per la terza e ultima lettura. Una tensione talmente palpabile che ha fatto scaturire un post,nel blog delle stelle, che parlava di ‘terrorismo mediatico e psicologico”col quale si denunciava “una delle più violente offensive nei confronti della volontà popolare perpetrata in 70 anni di storia repubblicana”. Un post, poi rimosso,che ha fatto riaccendere gli animi in Aula e ha reso necessario un intervento del presidente Fico, accusato a sua volta, di essere il braccio della maggioranza. “La democrazia non è sotto attacco. Le opposizioni fanno il loro lavoro, è loro diritto opporsi”, ha chiarito Fico, ponendo fine ad una querelle di accuse contro accuse. Finisce così una giornata lunga, lunghissima che ha accompagnato la nascita di una manovra contestatissima e, se vogliamo dirla tutta, ancora sotto l’occhio vigile dell’Europa. Pronta a colpire, con gli interessi, se non verranno onorati quei parametri che sulla carta, al momento sembra rispettare.