LA PRIMAVERA DI PRATO COMINCIA NEL SEGNO DELL’UNITÀ

LA PRIMAVERA DI PRATO COMINCIA NEL SEGNO DELL’UNITÀ

È stata la primavera ad accogliere la manifestazione di Prato contro quanti la volevano avvolta dal buio delle paure. Ed insieme alla primavera tanti striscioni e bandiere, cartelli ma soprattutto sorrisi, sguardi complici fra popoli che qualcuno vuole divisi.Abbracci e tanti applausi arrivati dopo le forti preoccupazioni che avevano colpito tutti ormai da settimane.Una festa di popolo, oltre le aspettative, di genti che hanno riempito la piazza ben prima di quell’orario stabilito.Non è stata però una “festa” casuale. Tutto è sembrato il frutto di un cammino che fino ad oggi non aveva funzionato o meglio aveva girato nel segno della solita opposizione diversificata verso le destre, ed ancora di più verso le destre estreme.Di un voler primeggiare in una “gara” sbagliata.A poco più di un chilometro, nella piazza del Mercato Nuovo, invece, quella che doveva essere la grande manifestazione di Forza Nuova con migliaia centinaia di presenze si è trasformata in poco più di un ritrovo da condominioIn centocinquanta, poco più, poco meno, hanno realizzato una loro adunata senza seguito, senza anima. Fuori dal tempo e dalla storia gridavano “L’Italia agli italiani, l’Europa agli europei” lo facevano nella speranza di “raccattare” un poco di attenzione visto la deriva del momento.Erano lì per dire no “all’immigrazione clandestina”, per inneggiare a “Dio”, “Patria” e “Famiglia”, lontani loro stessi per primi da tutto ciò.“Non ci fermiamo davanti ai diktat dell’Anpi”, aveva promesso il leader Roberto Fiore disattendendo invece appieno gli ordini della prefettura e il desiderio di una città con le serrande abbassate e le finestre chiuse per la paura nei luoghi del loro passaggio.E malgrado gli annunci per l’arrivo di treni, navi ed autobus pieni di camerati travestiti da giovani pettoruti ed arrabbiati con il mondo intero ben pochi sono quelli arrivati.Malgrado abbiano fatto quel che gli pareva non hanno lasciato niente se non qualche saluto fascista, se non l’immancabile aggressione ad una persona che li stava riprendendo con il telefonino, se non il disattendente vergognosamente gli ordini Questura e Prefettura che avevano imposto di non fare il corteo lungo le strade della città, se non gridare di “ebreo” ad un grande giornalista cine Gard Lerner.Se non qualche foto e video di tafferugli con la polizia.Fatti gravi, gravissimi, senza alcuna attenuante, di cui dovranno rispondere non solo alla città ma a tutto il Paese malgrado i segnali d’allarme fossero stati lanciati bene.Fatti sui quali le stesse istituzioni, la Questura e la Prefettura, dovranno pur rispondere anche concretamente per gli esposti arrivati e che arriveranno circa le autorizzazioni e le modalità di svolgimento del raduno di Forza NuovaMa quella di sabato 23 senza tenere smentita può essere anche definita la più bella giornata di Prato, da anni a questa parte.Una lezione di partecipazione condivisa fino dai primi momenti.Uno stare insieme che non ha escluso nessuno se non quelle forze che scientemente hanno voluto fare in modo di distinguersi proprio per delle assenze che poi nessuno ha notatoUna città che si è ritrovata nella “bellezza” di piazza delle Carceri diventata perfino troppo stretta per accogliere tuttiNon mancavano neppure le rappresentanze delle realtà della Piana di Firenze, di Pistoia a ricordare che Prato non fosse sola.“Stiamo vivendo questa manifestazione di Forza Nuova come uno sfregio enorme, non se lo merita questa città. Prato è una città aperta ma c’è un limite che non doveva essere oltrepassato ed è quello di commemorare la nascita dei fasci combattimento. La nostra città ha una medaglia d’argento appesa al gonfalone e ha i suoi martiri del nazifascismo”, ha detto il sindaco Matteo Biffoni, che ha anche chiesto scusa “ai cittadini che si sono trovati coinvolti in quello che non doveva accadere”. Al presidio antifascista hanno aderito oltre 60 associazioni, sindacati e partiti, sindaci e istituzioni.Ha parte anche il presidente della Regione, Enrico Rossi: “Penso che sia stato un errore, rispetto alle reazioni che ha avuto la città, consentire” la manifestazione di Forza Nuova”, ha detto Rossi. “La Prefettura li ha autorizzati, questi argomenti penso non sfuggano al Viminale. Io mi ero rivolto direttamente a Salvini, avrebbe avuto la possibilità di prendere una posizione netta”, ha attaccato il governatore. La possibilità si configuri il reato di apologia del fascismo è diventata concreta nel momento in cui la società civile ha deciso di muoversi.Lo ha fatto Prato2040 con Diego Blasi accompagnato dagli avvocati Barbara Mercuri e Alessandra Artese ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere di valutare il comportamento del Questore e del Prefetto di Prato, in merito alla querelle sulle autorizzazioni.C’è la questione dei contenuti nel materiale che promuove la manifestazione di Fn che potrebbe significare i reati di odio razziale che potrebbe anche configurare un ennesimo tentativo di sdoganare il fascismo con la rivalutazione dei cento anni dalla nascita dei fasci di combattimento.La giustizia avrà da fare il suo corso, ma ben altro cammino avrà da fare la politica cittadina.Avrà da capire quali strade intraprendere al tempo dei sovranisti al governo. Avrà da indicare soprattutto nel campo progressista, quanti avranno da farsi da parte nel nome di quel valore aggiunto che proprio sabato 23 è stato conosciuto.Avrà da farlo nel nome di quello che fino ad oggi era considerato il “sacrificio” del farsi avanti che questa volta richiede invece di farsi indietro nel nome di quel popolo che invece, in quella piazza, pare aver capito