LA QUESTIONE MORALE E L’UNITÀ EUROPEA

LA QUESTIONE MORALE E L’UNITÀ EUROPEA

Senza se e senza ma sui temi cruciali come la questione morale e l’unità europea.Niente aumenti agli stipendi dei parlamentari. Ogni ipotesi che va in questo senso deve essere smentita senza equivoci. A fronte delle difficoltà dei ceti meno abbienti, parlare di un aumento dei privilegi riservati alla politica è un atto suicida da cui occorre prendere nettamente le distanze. È invece giusto pensare a forme di finanziamento della politica, per evitare che a farla siano solo i ricchi. Una sinistra nazionalista finirebbe per restare subalterna ai nazionalpopulisti, come in passato lo è stata dei liberisti. La sinistra non può che essere internazionalista e europeista. A chi, come Rampini, indica alla sinistra di ispirarsi a Garibaldi e a Mazzini, rispondo con una frase di Enrico Berlinguer del 1984, dove chiaramente si indica la necessità di portare la lotta risorgimentale per l’unità a livello europeo: “Oggi si impone, a livello europeo, quel tipo di logica che, nella seconda metà dell’Ottocento, portò al superamento della divisione in tanti staterelli della Germania e dell’Italia e dette luogo al formarsi e all’erigersi di esse in stati unitari”. E ancora: “non è pensabile che la via d’uscita dalla crisi della Comunità europea possa consistere nel ripiegamento di ogni singolo stato sulla sua peculiare identità, nel rinchiudersi nelle particolarità dei propri interessi”.