LEGITTIMO OMICIDIO

LEGITTIMO OMICIDIO

Norma-manifesto: in gergo è una legge inutile e almeno in parte inapplicabile, concepita per lanciare un messaggio, un disco verde o rosso a settori del paese e pubblica opinione. In questo caso, quindi, più che di legge sulla legittima difesa (già abbondantemente prevista da norme di codice e giurisprudenza) si tratta di una legge per il legittimo omicidio: almeno chiamatelo così, e sarà più chiaro il messaggio demagogico e intimidatorio nei confronti dei magistrati, che apparirebbero indotti dal “manifesto” della destra a chiudere un occhio su esecuzioni e delitti fatti passare per reazioni ad assalti. A febbraio Salvini si incontrò in carcere con un imprenditore che aveva sparato una fucilata al petto a un ladro (rumeno) immobilizzato e fatto appositamente inginocchiare. Non è “difesa”, né tanto meno un’azione “legittima”, hanno detto i giudici che l’hanno condannato a quattro anni. Incitano, insomma, a una catena di vendette: una spirale che può solo arricchire la lobby delle armi, e alimentare la paura. Sconvolgenti il silenzio e il voto favorevole degli alleati di governo, inadeguate le proteste dell’opposizione: sugli aspetti di incostituzionalità – senza attendere che la questione passi al vaglio della Consulta – si può sperare solo in un intervento del capo dello Stato. Ma finora Mattarella ha evitato di porre il suo veto alla produzione legislativa del governo giallo verde, preferendo la moral suasion. In queste ore ne sapremo qualcosa di più