A LEGA E M5S PER SOPRAVVIVERE NON RESTA CHE LITIGARE

A LEGA E M5S PER SOPRAVVIVERE NON RESTA CHE LITIGARE

Salvini e Di Maio fuori dai loro diversi furori ideologici non sanno che diavolo fare. Così il governo scricchiola. La contraddizione di fondo è che dopo la loro alleanza c’è il nulla. Se io fossi unsondaggista, consiglierei aLegaeM5sdi litigare. Si avvicinano leelezioni europeee una gara fra di loro può rafforzarli, soprattutto ilMovimento 5 stelleche sembra, ed è, il più danneggiato dall’alleanza di governo. Tutto finto allora? Leliti di questi giornisono una sceneggiata? Il cinismo di questaclasse dirigentedepone favore di questa interpretazione. I fatti no. I cosiddetti fatti sono sostanzialmente due. Il primo è che, malgradoquota 100ereddito di cittadinanza, non c’è stato tuttora un vero sollievo per quelli che avevano votato le due destre con l’idea che ilPdera «il partito dei ricchi». Il secondo fatto è che néLuigi Di MaionéMatteo Salvini, fuori dai loro diversi furori ideologici, sanno che diavolo fare. LA LEGA SOVRANISTA È UN VICOLO CIECO, M5S RISCOPRE I DIRITTI CIVILI Prendete quello che appare il più risoluto fra i due, illeader leghista. È un uomo disinvolto che può cambiare posizione in 30 secondi. L’alleanza sovranistache predica per l’Europapotrebbe essere, però, politicamente la sua tomba perché il giorno dopo la deprecabile vittoriaViktor OrbaneMarine Le Penfarebbero gli interessi del loro Paese ignorando l’Italia. Cornuto e mazziato, così in senso figurato. “Salvini è il ragazzino che griderà «il re è nudo» non accorgendosi che sta guardandosi allo specchio” Un successo elettorale di Salvini lo preparerebbe a una vittoria per lePolitichesuccessive. Ma con chi? E soprattutto per fare cosa? Comincia a stancare anche la sua opinione pubblica la litania su «quelli di prima», sull’invasione dei migranti, né attecchirà lacampagna anti-gaye altre ignobili teorie passatiste. Salvini è il ragazzino che griderà «il re è nudo» non accorgendosi che sta guardandosi allo specchio. Nel Movimento 5 stelle comincia, invece, a precisarsi almeno una posizione decente. Da quando non c’è piùBeppe Grilloa rompere i maroni, i grillini di comando hanno capito che suidiritti civilidevono stare al passo con quelli che li hanno votati. Purtroppo resta la loro comunanza di fondo con Salvini sui migranti, ma cominciato a distinguersi sui diritti personali. LE EUROPEE POSSONO DIVENTARE IL CANTO DEL CIGNO DI SALVINI La contraddizione di fondo dei due attuali litiganti è che dopo la loro alleanza c’è il nulla. Malgrado alcuni autorevoli suggeritori disinistra, Pd e Movimento 5 stelle possono far poco insieme. Il paradosso è che fino a un anno fa era il M5s a dover chiedere autocritiche ai dem, oggi è il contrario. Salvini può scegliere ladestracome area unica da formare. Tuttavia un governo di tutta la destra solleverà anticorpi molto forti. La loro cultura non è di governo, i suoipropagandisti, leggete i loro giornali, stanno bene se hanno unnemicoda annichilire, non sanno che fare se devono costruire. “La destra è forte se vede la vittoria, altrimenti si sfrantuma” Il Pd dovrebbe in parte guardare da lontano queste diatribe di governo. Il tema purtroppo è l’economiache ormai comincia afar paura anche ad alcuni ministri. Qui serve dare prospettiva e rassicurazione. Poi l’idea di unasocietàaperta e tollerante deve dimostrarsi più forte e per essa bisogna saper combattere a viso aperto. C’è un dato storico-antropologico che supera il tema vetusto dellasuperiorità moraledella sinistra, ed è questo: la destra è forte se vede la vittoria, altrimenti si sfrantuma. Il suo popolo vuole il governo, accetta qualche mese di casino, può innamorarsi di finte rivoluzioni, ma poi bada al sodo. Questo mondo è pronto per Salvini leader ma è pronto anche a mollarlo quando vedrà che sotto le sue felpe c’è il niente. La vittoria alle Europee, come è già accaduto ad altri, può essere l’inizio della fine.