A PROPOSITO DELLO STADIO DELLA ROMA

Leggo un’elegante editorialessa di Fabio Sabatini, professore di economia alla Sapienza, tutto teso a dimostrare quanto figo fosse il progetto dello Stadio della Roma targato PD e quanto scandaloso sia quello targato M5S. Il progetto di Marino era “urbanistica contrattata” as usual: ti regalo 1 milione di m3 di volumetrie in più rispetto allo stadio e in cambio mi costruisci tot opere pubbliche. In pratica si tratta di abdicare al ruolo pubblico di dare indirizzi urbanistici in cambio di un obolo.Col progetto Raggi non cambia niente: l’approccio è lo stesso, la contrattazione è solo ad un livello meno vistoso. Insomma, non chiamatela “riqualificazione” perché la definizione giusta è “speculazione edilizia”.La domanda vera è: perché per costruire uno stadio è obbligatorio anche cementificare una zona della città? Il pubblico dovrebbe essere in grado di finanziare le opere pubbliche SENZA chiedere aiuto al privato. E il privato dovrebbe trovare un interlocutore che ha a cuore l’urbanistica per tutti, non il destino dei palazzinari.Questa vicenda – con tutti i problemi di corruzione evidenti – è solo la dimostrazione che non cambia niente in questo paese: gli affaristi rimangono affaristi e i politici si comportano allo stesso modo, la differenza è solo la scala.In definitiva questo progetto è un verminaio e volerlo portare a compimento anziché cancellarlo è una chiara dimostrazione di voler far parte di un certo mondo per cercare di mantenere il potere in città.