A ZAATARI, DOVE VINCE L’ACCOGLIENZA

A ZAATARI, DOVE VINCE L’ACCOGLIENZA

Il campo di Zaatari, in Giordania è nato nel 2012 e ospita 80mila rifugiati siriani di cui il 56% sono minori. Ci sono 32 scuole, infermerie ed ospedali.Qui tutto è complicato, difficile eppure nel mezzo di un disagio evidente regna il sentimento di umanità.Zaatari è un luogo irripetibile, non replicabile certo nelle realtà occidentali ma è un esempio concreto, vivo di come il valore dell’accoglienza è prevalso sulle paure e l’odio fra genti che hanno radici diverse.Il Presidente della Repubblica Italiana, in visita nel Paese per un viaggio ufficiale programmato da tempo non ha potuto mancare di fare una visita in uno dei luoghi del mondo nei quali, per davvero, si tocca il cuore dell’umanità.Mattarella ha assicurato “l’impegno dell’Italia a continuare nel sostegno e nella solidarietà alla Giordania nella speranza di poter intensificare” il suo ruolo. Il programma della visita La visita ufficiale di Mattarella in Giordania coincide infatti con il 70mo anniversario delle relazioni diplomatiche italo-giordane. Una visita che risponde all’invito consegnatogli dallo stesso sovrano hascemita Abdullah II, nel dicembre 2015 durante la sua visita al Quirinale.E’ come se voi vi foste svegliati una mattina e aveste trovato il 20 per cento della popolazione in più nel vostro Paese”. Con questa immagine dirompente il ministro degli investimenti giordano Muhannad Shehadeh ha spiegato al presidente Sergio Mattarella cosa sta affrontando il regno Hashemita da qualche anno a causa della crisi siriana. Ben un quarto della popolazione che calpesta il suolo giordano è oggi un rifugiato: quasi tre milioni di persone di cui circa un milione e 300 mila siriani. Perlopiù si tratta di donne e bambini.Immagini e testimonianze che fanno sembrare ridicole le minacce, le paure che certa politica alimenta quando cavalca le preoccupazioni per gli sbarchi sulle nostre coste. Il presidente Mattarella ha così potuto toccare con mano quanto un piccolo Paese mediorientale possa affrontare con pragmatica apertura un problema che, pur enormemente minore nei numeri, viene vissuto in Italia come emergenza nazionale. Non a caso il presidente ha voluto iniziare la sua visita ufficiale in Giordania dal gigantesco campo profughi di Zaatari, al confine con la Siria. Un centro nato sull’emergenza della crisi siriana nel 2012 e cresciuto a dismisura fino ad essere ormai considerato la quarta città giordana con i suoi 80 mila residenti. Tutti siriani, assistiti dall’Unhcr