CONGRESSO DI VERONA. IL PROBLEMA È IL DOPO

Sono sicura che le contromanifestazioni dimostreranno, e lo stanno già dimostrando anzi, che non si può tornare indietro come i congressisti di Verona vorrebbero. E sono sicura che l’orrore verso i gadget a forma di feto o verso chi chiama in causa l’inferno per i peccatori omosessuali e abortisti respingerà questa e altre volte i tentativi di quel ritorno al passato. Però mi preoccupa il dopo. Perché non è solo questione di vigilanza quotidiana contro i veleni che vengono distillati. E’ che chi è convinto che occorra bruciare le donne che abortiscono o le famiglie non eterosessuali è una persona sicuramente fragile se non infelice. E su quelle infelicità, quelle solitudini, quelle paure giocano quelli che magari neanche ci credono, alle fiamme infernali, ma vogliono che ci credano gli altri, molti altri. Dunque, è per cercare di lenire quelle infelicità, quelle solitudini, quelle paure, le loro e le nostre, che dovremmo lavorare. Altrimenti ci saranno altre Verona, e altre invocazioni di fiamme.