DON CIOTTI: ABBIAMO UN “PROBLEMA” SONO LE MAFIE

DON CIOTTI: ABBIAMO UN “PROBLEMA” SONO LE MAFIE

Ancora una volta don Ciotti ci ricorda che il nostro problema non sono certo i migranti, sono le mafie.Lo dice, lo grida tanto da disturbare certi benpensanti o quanti per fatica o indifferenza dimenticano di guardarsi attorno fuori dal proprio io.Lo dice a tutte le platee che ormai da tempo incontra e non solo a quella di Oderzo.Lo ha detto in varie forme e modi, lo ha detto a Prato, a Comeana, ad Udine, a Macerata.«La legge deve tutelare i diritti, non il potere». «Accoglienza e soccorso ? ha aggiunto don Ciotti ? sono la base della vita e della civiltà. I respingimenti sono vergognosi. L’accoglienza altro non è che la vita che riconosce la vita. E deve cominciare nei nostri territori, dalle relazioni con gli altri, con chi ? vicino a noi ? è più fragile, in difficoltà. Siamo deboli perché pensiamo di essere una società forte e di non avere bisogno degli altri». «Evitiamo ? ha proseguito ? le due emorragie più gravi del nostro tempo. Quella di umanità e quella di memoria. Le relazioni e la conoscenza sono le strade per crescere in umanità e cultura. È la cultura che dà la sveglia alle coscienze». Una vera scossa arriva all’uditorio arriva anche quando cita il Vangelo: «Non si può amare Dio se non si ama il prossimo, anche quello più scomodo». Accogliere come antidoto all’individualismo e alla chiusura in egoismi economici che favorisce, peraltro, anche la penetrazione delle mafie. «Siamo rimasti alla stagione di Falcone e Borsellino?” Ha voluto sottolineato con un po’ di preoccupazione don Ciotti “mentre in questi oltre ventisei anni le mafie si sono trasformate. Sono diventate multiformi e complesse. Nessuna regione italiana si può dire immune. Le organizzazioni mafiose di oggi sono diventate più liquide e infestanti. Sparano molto meno, intimidiscono e corrompono molto di più”.Abbiamo un problema dunque, è lo stesso problema.Quello che da sempre dilania la nostra democrazia, il nostro PaeseRestiamo attoniti a sentircelo ricordare ma é questo il “problema”.