E QUALCUNO NON CAPISCE ANCORA A COSA SERVA LA GIORNATA DELLA MEMORIA

La “Giornata della Memoria” doveva servire a ricordare, “perché non accadesse mai più”.Perché i diritti dei pochi non venissero più negati dai molti.Perché non si utilizzasse di nuovo l’odio come forma di propaganda, perché non si desse più in pasto al Popolo un nemico più debole per poi fare il pieno di voti spaventati. Ma nel frattempo è successo l’impensabile.Nessuno aveva calcolato che, quasi un secolo più tardi, qualcuno avrebbe potuto pensare: “Ma sono ne*ri, mica ebrei”, “Sono gay, mica ebrei”, “Sono rom, mica… Vabbè, ma quelli rubano ancora”. Nessuno aveva pensato, in effetti, che quelli che oggi scrivono “SILURATELI E LASCIATELI MORIRE TUTTI” sotto gli articoli che parlano della nave Sea Watch si sarebbero potuti sentire “completamente diversi” dai nazisti.Nessuno aveva pensato che qualcuno avrebbe potuto considerare un lager “completamente diverso” da un altro perché si trova in Libia e non in Germania.Era una cosa che nessuno poteva calcolare, ai tempi. Quelli che hanno compreso il monito della Giornata della Memoria, ad esempio, sono gli abitanti di Castelnuovo di Porto, che si sono letteralmente “portati a casa loro” alcuni dei migranti sgomberati dal ministro Salvini.Specialmente le famiglie con bambini, perché potessero continuare ad andare a scuola. Per tutti gli altri, la Giornata della Memoria non è necessaria, è una ricorrenza vuota, senza senso. Perché ricordare non serve a niente, se poi non si capisce cosa si sta ricordando e perché.