GIUSEPPE CONTE, IL MEDIATORE CHE NON MEDIA SU NULLA

Giuseppe Conte è quasi uno stereotipo drammaturgico: una figura costantemente in bilico tra il comico e il drammatico. Il Presidente del Consiglio che non decide niente, non conta niente, che addirittura deve ridursi chiedere a Rocco Casalino il permesso di parlare (e dover chiedere il permesso a Casalino per fare qualcosa credo che sia considerabile, a tutti gli effetti, la massima forma di umiliazione personale al mondo).Conte è il “mediatore” che non media nulla, perché gli accordi politici li trovano (se li trovano) Di Maio e Salvini, è la figurina messa lì per permettere a due forze politiche di governare assieme senza che nessuna delle due abbia (sulla carta) un ruolo di maggior prestigio rispetto all’altra. Ma questo lui non lo sa, oppure finge di non saperlo, tanto che si incontra con la Merkel e, come un bambino che vuole fare colpo sulla maestra, si atteggia a “vero leader” con la cancelliera che, forse per pietà, finge di assecondarlo.Oppure afferma che la decisione di non far scendere gli immigrati dalla Diciotti “l’ha presa anche lui”, come se qualcuno potesse credere davvero che Salvini avesse chiesto un “via libera”, o anche solo un parere, A LUI per sequestrare quei poveracci. È una figura patetica, Conte.Per questo non si riesce a volergli male, fa anche tenerezza quando interviene a Strasburgo di fronte a un parlamento vuoto.Nessuno al mondo gli riconosce un ruolo politico reale, anche perché effettivamente non ne ha uno. E fa pensare quando Verhostadt, il leader belga dei liberali, lo definisce “un burattino”.Conte, in effetti, è quasi l’incarnazione politica del più famoso burattino della storia: il Pinocchio di Collodi.Ma Conte, diversamente da Pinocchio, non è cosciente di essere un burattino di legno, pensa di essere già un “bambino vero”, è addirittura convinto di essere lì per “mediare” tra il gatto e la volpe. Giuseppe Conte è una figura tragica, patetica, grottesca. In questo senso, potremmo dire che è praticamente perfetto per rappresentare lo stato del nostro paese oggi. Nessuno tocchi il Pupazzo del Consiglio.