GOVERNO DEL CAMBIAMENTO: TIRREMM INNANZ, SALVO INTESE

Qualche giorno addietro, se non ho letto male, il nostro amato e ben navigato Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha richiamato colui che, nella veste di Presidente del Consiglio si è da subito definito “l’Avvocato degli italiani”. Dico subito che normalmente, laddove dovessi vivere la sventura di dovermi difendere da qualcosa, come italiano, come un Ciccillo Cacace qualunque, preferirei scegliermelo da solo un potenziale avvocato. Qual è stata l’occasione per questorimbrotto “istituzionale”? Da un po’ di tempo a questa parte, il nostro amato Governo del cambiamento, giocando con la sostanza costituzionale, circa i termini e modalità con i quali deve esprimersi l’azione di governo, ha inventato la formula delle“salvo intese”. In pratica, le due forze di Governo, sotto la regia del nostro avvocato, anche quando non sono d’accordo sui temi del momento, come dire quasi mai – pensiamo al Decreto sblocca cantieri per quanto riguarda l’opportunità delle nomine dei Commissari sui territori, riducendo in tal modo l’influenza e il potere politico del mitico Ministro in carica(1), al Decreto crescita dove non si capisce bene cosa mettere o cosa togliere e altro ancora – bisogna dare una parvenza di serietà e quindi scrivere Decreti, Normative e quant’ altro serve per dare una parvenza di “azione di Governo”, soprattutto in vista dell’appuntamento elettorale di maggio prossimo per il rinnovo del Parlamento europeo. Pensiamoci un attimo: Governare, per definizione significa individuare i problemi (che sono tanti) e accordarsi sulle soluzioni, adottando dei provvedimenti d’imperio che tutti gli italiani e non solo sono tenuti a rispettare. Nel nostro caso, se come ho detto non si è d’accordo, il Decreto si scrive lo stesso e viene anche pubblicato sulla Gazzetta ufficiale con l’aggiunta della parolina magica “salvo intese”, sperando in tal modo di trovare una soluzione politica nel tempo che rimane per la conversione in legge ad opera del Parlamento nei successivi 60 giorni. La”furbata” appare di tutta evidenza se consideriamo che un Decreto si rivolge ai cittadini, al mercato, alle imprese che devono prendere delle decisioni, devono investire e una uscita da azzeccagarbugli, non può fare altro che aumentare l’incertezza, creare confusione quasi come non ce ne fosse abbastanza. A questo punto, nel dire grazie al nostro Presidente della Repubblica che correttamente ha esplicitato il suo ruolo richiamando i nostri soloni di Governo, gli stessi che, a suo tempo, vollero, solo per 24 ore, far provare l’ebbrezza dell’impeachment all’inquilino del Quirinale. Governo del cambiamento, Governo degli intrighi, Governo delle“salvo intese”!