I “TRUFFATI”DALLE BANCHE

Perdere soldi non fa piacere a nessuno, soprattutto se quei soldi sono frutto di risparmio.È il caso dei “truffati” dalle banche, che hanno venduto in alcuni casi in modo fraudolento azioni bancarie a anziani senza la preparazione economica per capire il reale rischio a cui andavano incontro. Nessuno però gli ha messo una pistola alla tempia: si sono fatti ingolosire da rendimenti di molto superiori alla media, e seppur con l’inganno della mancata chiara spiegazione del rischio hanno sottoscritto, contenti di aver fatto un bell’affare.C’è poi una parte di questi investitori che aveva capacità tecniche e culturali per rendersi conto di quel rischio, ed hanno sottoscritto comunque. Questo chiede l’Unione Europea: di distinguere tra chi è stato raggirato, e va ristorato, da chi ha fatto consapevolmente scelte rischiose, ed ha perso. Invece il Governo ha fatto una norma per cui TUTTI, e senza alcun controllo possano ricevere il rimborso di quanto investito. Perdere soldi non fa piacere a nessuno, e non dovrebbe far piacere neppure a noi che con le nostre tasse pagheremo quel miliardo e mezzo regalato a chi avrebbe potuto fare scelte di investimento più prudenti, più normali per un pensionato, e non comprarsi i titoli azionari o obbligazionari di una banca. C’è stata truffa? Gli è stato venduto qualcosa invece di altro? È giusto che la comunità protegga queste persone, rifacendosi sul capitale di quelle banche o di quei dirigenti, se ancora esiste. Se i soldi vanno anche agli altri, a chi ha semplicemente pagato l’azzardo di un investimento a rischio, i truffati alla fine saremo noi, tutti quelli che con le loro tasse dovranno ripagarli.