IL GOVERNO NON VUOLE CHE SI CONOSCA L’ODISSEA DELLE PERSONE SALVATE DALLA SEA WATCH

La Capitaneria di porto di Siracusa con un’ordinanza firmata dal suo comandante Luigi D’Aniello ha stabilito che lo specchio d’acqua intorno alla SeaWatch 3 “è interdetto alla navigazione, ancoraggio e sosta con qualunque unità non espressamente autorizzata”. E così nessuno potrà avvicinarsi alla nave, portare qualcosa, parlare con i migranti e il personale della nave Ong che stanno li da giorni. Interdizione che impedisce a parlamentari e senatori di esercitare sulla Sea Watch il diritto di attività di sindacato ispettivo che hanno. Decisione grave che il comandante non può aver preso di testa sua senza aver prima ricevuto ordini precisi dal governo. Quindi, tre persone che vivono un perenne bisogno di comunicare senza mediazione e per questo entrano di continuo nei nostri computer e televisioni uno, Salvini, con il suo faccione; l’altro, Di Maio, con il sorriso stereotipato; quell’altro, Toninelli, con la testa cotonata hanno deciso di impedire che deputati e senatori salgano sulla Sea Watch e riferiscano direttamente quello che hanno visto e i racconti delle persone che la nave Ong ha raccolto nel Mediterraneo. Evidentemente quella che con una brutta parola chiamano disintermediazione vale solo per loro che così possono farci sapere che mangiano pane e Nutella o che sono stati dal parrucchiere, ma non per chi vuol raccontare l’odissea vissuta da chi ha attraversato in fuga confini, vissuto nei lager libici ed ora è trattenuto davanti al porto di Siracusa. PS: Dopo un incontro in Prefettura una delegazione di parlamentari del Pd salirà sulla Sea Watch. Evidentemente hanno capito che non si possono ledere i diritti di parlamentari e senatori.