L’INPS FA SAPERE CHE LA LEGGE DI BILANCIO NON HA RINNOVATO IL” BONUS BABY SITTER”

La facciata è il Congresso Mondiale della Famiglia, a cui numerosi esponenti del governo Conte hanno partecipato sottolineando il proprio impegno a difesa delle famiglie tradizionali e la preoccupazione per il cosiddetto “inverno demografico” e l’insostenibile invecchiamento della popolazione del Belpaese. C’è però l’altra faccia della medaglia, quella della realtà, che di solito si distanzia parecchio dalla propaganda elettorale e dalle intenzioni sbandierate sui social e davanti alle telecamere. Proprio oggi l’Inps ha fatto sapere che la legge di bilancio del 2019 non ha rinnovato il “bonus baby sitter”, quello che dava accesso a 600 euro mensili per un massimo di sei mesi alle mamme che rinunciavano al congedo parentale facoltativo per pagare servizi di baby sitting o le rette dell’asilo nido. Così, le mamme che desiderano tornare a lavoro dopo la maternità obbligatoria non avranno più nemmeno quel piccolo aiuto. L’inverno demografico che l’Italia sta attraversando non è provocato dalle unioni civili o dai diritti per le coppie omosessuali, nessuna di queste cose sta minacciando o mettendo in pericolo la “famiglia tradizionale” quanto la totale assenza di qualsivoglia aiuto o facilitazione per le mamme e le famiglie. Chi dovrebbe far figli, parlando di fascia demografica, vive schiacciato tra precariato, stipendi che non consentono quasi di sopravvivere, figuriamoci mantenere una famiglia, e assenza di servizi. Non ci sono abbastanza asili nido, lo si dice da anni, e i pochi che ci sono costano un occhio della testa. Dunque che si fa? Si cancella uno dei pochi aiuti esistenti. Ah, però abbiamo il ministero della famiglia e gli esponenti del governo vanno a Verona a difendere la famiglia tradizionale, che fortuna!