NON È PIÙ UNA CHIESA SILENTE QUELLA DI FRANCESCO

NON È PIÙ UNA CHIESA SILENTE QUELLA DI FRANCESCO

Quel Presepe di sabbia distrutto dalla ruspa un tempo avrebbe significato solo la fine del tempo del Natale, la fine definitiva delle Feste, il ritorno alla vita normale.Oggi invece quella macchina distruttrice simboleggia i giorni dell’odio e della paura.Ricorda i nostri giorni e come siamo fragili di fronte ad indifferenze ed egoismo.Ma ricorda anche quanto la Chiesa di Francesco è consapevole di tutto ciò.E di come sia necessario rafforzare la Parola rendendo evidente quello che fino ad oggi è stato raccontato con sottintesi e mezze frasi.Una colpa grave che non coinvolge certo Papa Francesco che ha sempre raccontato di come la Chiesa in uscita, quella con le “periferie nel cuore” faccia fatica ad entrare nella mente ma sopratutto nell’animo dei suoi pastori.Una posizione che si evidenzia soprattutto nel nostro Paese quando la degenerazione dei valori umani porta ormai ad un evidente gelo con l’attuale esecutivo.Ma i primi problemi erano già nati con l’avvisaglia rappresentata del decreto Minniti, con la scellerata strada di delegare agli aguzzini libici la tutela di un confine nazionale spostato fra le sabbie del deserto.Un’avvisaglia che poi è stata evidenziata dal nuovo esecutivo in più momenti passando dall’esasperante clima mediatico contro le minoranze etniche e sociali fino agli eventi drammatici di nave Diciotti, di SeaWatch3, fino alle testimonianze dai lager libici, alle decisioni di colpire con maggiori tassazioni il mondo del volontariato.Questo malgrado il premier in pectore Salvini continui a ripetere con il Vangelo in mano che “i cattolici sono con me”.Quanto mai sbagliato perché come ha rivelato la Repubblica, nei giorni scorsi il direttore de La Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro, ha parlato di “caos” come vera e propria “strategia per il successo politico”.Una vera ossessione quella del ministro degli Interni, manifestata in modo cauto verso i vertici della Chiesa, la stessa CEI, ma ostentata in modo evidente nei confronti di sacerdoti come don Massimo Biancalani il prete che ha fatto della sua chiesa di Vicofaro un vero e proprio Ospedale da Campo per i migranti scacciati a forza dal nostro mondo.Come sono apparsi evidenti gli strali via via sempre più evidenti contro Famiglia Cristiana e l’Avvenire ormai rei entrambi di esasperare il clima contro un governo che si fa sempre più forte con i deboli e debole con i forti.“Possiamo restare ancora in silenzio?”, avrebbero detto alcuni rappresentanti della Cei a Bergoglio. Alla fine, secondo quanto scrive la Repubblica, gli ultimi interventi pubblici di papa Francesco sul tema immigrazione avrebbero suonato come “una sorta di nulla osta ai vescovi italiani e al presidente della Cei Bassetti” per abbandonare la neutralità verso il governo”.D’altra parte come non riconoscere che Bassetti ha bacchettato la politica che sui migranti “scarica il malcontento sociale degli italiani”. A novembre Bassetti ha criticato aspramente la manovra economica (“se si sbagliano i conti non c’è una banca di riserva che ci salverà”) e a dicembre ha definito l’aumento dell’Ires una “provocazione di chi non ha abbastanza memoria per la società italiana”. Infine durante l’incontro “La nostra Europa” organizzato da varie associazioni tra cui Acli, Azione Cattolica, Comunità di Sant’Egidio, Cisl, Confcooperative, Fuci e Istituto Sturzo ha lanciato l’allarme per “il vento xenofobo” che soffierebbe sull’Ue. E la Conferenza Episcopale si è più volte espressa su posizioni del tutto contrarie a quelle dei due partiti di governo. Basta scorrere un po’ di cronaca. Andando in ordine cronologico, ai tempi del “caso Diciotti” (settembre 2018) fu proprio la Chiesa ad andare in soccorso di Salvini accogliendo i migranti bloccati a bordo della nave della Marina. Da quel giorno, però, i rapporti si sono ulteriormente deteriorati. Prima la fuga degli immigrati da “Rocca di Papa”, poi i continui richiami a non chiudere i porti. Infine lo scontro sull’Ires (la cosiddetta tassa sulla bontà).Dunque non è più una Chiesa silente, neutrale, quella si appresta ad affrontare le antiche sfide nel nuovo anno