NONNA MARITSA È ANDATA FRA I SUOI PICCOLI

NONNA MARITSA È ANDATA FRA I SUOI PICCOLI

“Come tutti i pomeriggi – aveva raccontato nonna Maritsa Mavrapidou “eravamo in spiaggia per aiutare i profughi. Ad un certo punto abbiamo visto che c’era una mamma e un neonato con tutti i vestiti bagnati. Allora le abbiamo detto: ‘Fatti dare dei vestiti asciutti, ti teniamo noi il bimbo’. Ma nel frattempo il bambino ha iniziato a piangere perché aveva fame. Allora ho detto a Emilia: ‘Vai a prendere un biberon con del latte’. All’inizio il bimbo non riusciva a bere perché il latte era troppo bollente. Così l’ho raffreddato con l’acqua del mare e il bimbo ha cominciato a bere. Quando è arrivata la madre vedendo la scena si è messa a ridere”.Il tutto era stato testimoniato da una foto che aveva colpito per intensità ed amoreSentimenti che oggi mancano, ma a guardare bene si trovano in luoghi vicini a noi.Quella foto aveva fatto il giro del mondo, anche perché nonna Maritsa insieme a tante altre nonne erano impegnate sull’isola di Lesbo a curare ed accogliere migranti.Da anni, probabilmente da sempre.Lei stessa era una migrante.“Noi siamo figlie di profughi – raccontava – Nel 1922 siamo scappate dalla Turchia e siamo arrivate qui. Sappiamo cosa vuol dire. L’Europa dovrebbe fare subito un tavolo per trovare una soluzione, non possiamo lasciare questa povera gente in mezzo al fango, tenerla chiusa con il filo spinato o rimandarla sotto le bombe”.L’attenzione del mondo, di una parte del mondo si era riversata su di lei tanto che aveva pure ricevuto la candidatura a Premio Nobel per la Pace.Oggi nonna Maritsa è morta, è salita al cielo.È andata fra i suoi piccoli, fra quelli che non hanno mai potuto conoscere la costa di quell’isola, fra quanti sono finiti nelle profondità del Mediterraneo, fra quanti sono stati accolti, ormai senza vita su quella riva.