PD PER LE EUROPEE: NORD A CALENDA E PISAPIA, CENTRO A BONAFÈ

PD PER LE EUROPEE: NORD A CALENDA E PISAPIA, CENTRO A BONAFÈ

Zingaretti si avvicina al primo vero appuntamento importante da segretario del PD, le prossime elezioni europee, puntando sulla lista aperta con la quale intende coinvolgere tutte le diverse anime che compongono la galassia del centro sinistra, consapevole che per colmare almeno in parte, il distacco che i sondaggi danno verso la lega e per mantenere il passo del movimento 5 Stelle, sarà necessario prima di tutto non dividere le proprie truppe. Per il momento la corrente uscita vincente dalle ultime primarie dovrà rimandare i conti interni, nella consapevolezza che un buon risultato alle europee sarebbe il miglior elemento catalizzatore per il consolidamento della segreteria. In quest’ottica il PD “ad assetto variabile” prova a spingere in ciascun collegio gli elementi più idonei: al nord-est, di tradizione industriale, fa gestire la partita a Calenda, personaggio notoriamente lontano dalle politiche economiche di Zingaretti ma, altrettanto notoriamente, con un certo appeal sulle realtà produttive; nel nord-ovest gioca la carta Pisapia, di estrazione completamente opposta a Calenda, che tuttavia ha già dimostrato in passato di saper compattare sulla propria figura le differenti anime della sinistra durante l’esperienza di governo a Milano; per il centro è stata scelta come capolista Simona Bonfé, già eurodeputata e recentemente eletta segretaria del PD toscano proprio a seguito della designazione di Matteo Renzi. La partita nel centro-nord sarà particolarmente importante proprio perché territorio ad alto impatto leghista ed in cui prendere voti sarà al pari particolarmente difficile ed utile al risultato generale. Per questo motivo il messaggio lanciato dalla lista in senso metaforico ed esplicitato dallo stesso Calenda è quello di un PD che, per il momento, intende togliersi i guantoni usati a lungo perle faide interne per concentrare i propri sforzi sulle sfide esterne. Le candidature meridionali vedono invece una coppia di magistrati d’eccezione: per il sud è stato scelto Franco Roberti, ex-procuratore Antimafia, mentre nelle isole la capolista è Caterina Chinnici, figlia di Rocco, storico magistrato antimafia assassinato da Cosa nostra il 29 luglio 1983. Anche in questo caso il messaggio è politico e rivolto, questa volta, alla forza predominante alle ultime politiche, il Movimento 5 Stelle: il principale problema del sud Italia rimane la criminalità organizzata, questione che il PD non intende lasciare evidentemente in mano ai 5 Stelle, per di più in questo periodo in cui l’imbarazzo nel Movimento per le vicissitudini dell’alleato di governo e i presunti legami di alcuni esponenti leghisti con ambienti malavitosi, espone i 5 Stelle proprio su questo tema. E’ lo stesso Zingaretti a rimarcare la vicenda:“Quello che accade a Latina l’ho letto dai giornali stamane; la mafia rom che fa campagna elettorale per Salvini sarebbe un fatto molto grave. Non so se sia vero, sono sicuro che le procure indagheranno perché sarebbe l’ennesimo fatto oscuro”. Il PD spera, evidentemente, di approfittare delle prime difficoltà che sta vivendo il governo che, tuttavia, ad oggi stanno caratterizzando, almeno a leggere i sondaggi, più i 5 Stelle che la Lega, quest’ultima al contrario, pare non risentire minimamente del periodo complicato nella maggioranza. Vedremo se le contromisure serviranno e se questa “amicizia ritrovata” all’interno del partito sarà giunta in tempo o meno.