PRIMA DI LANDINI DA SEGRETARIO CGIL: LOTTA APERTA AI GIALLO VERDI

PRIMA DI LANDINI DA SEGRETARIO CGIL: LOTTA APERTA AI GIALLO VERDI

Il primo discorso di Maurizio Landini come Segretario della CGIL toglie ogni dubbio circa la collocazione che intende dare al principale sindacato italiano: rottura totale con l’attuale Governo giallo-verde. L’attesa in effetti c’era perché le posizioni di Landini, in particolar modo verso il Movimento 5 Stelle, non è stata in sempre critica in assoluto, anzi ci sono stati momenti di studio e di prudente apertura. Proprio per questo motivo un po’ tutti i protagonisti del panorama politico, maggioranza, opposizione e parti sociali, erano interessati alla rotta che il nuovo timoniere avrebbe indicato. Su questo Landini è stato chiaro. Secondo lui infatti, il governo che si è autoproclamato “del cambiamento” non starebbe cambiando nulla ed anzi avrebbe assunto posizioni su tutte le principali questioni, dal reddito di cittadinanza alla tav, completamente antitetiche a quelle della CGIL. Presa di posizione dura anche contra il lato leghista del governo, in particolar modo sulla questione migranti e accoglienza: “Non facciamoci incantare da chi ci racconta che siamo invasi dagli stranieri. E non facciamoci abbindolare da chi, per risolvere i problemi, si inventa il nemico estero di turno”. Su Salvini in particolare, Landini lancia un ulteriore affondo:“Torni in Calabria, dove è stato eletto, perché nella tendopoli di San Ferdinando siamo allo schiavismo”. A breve il neosegretario avrà la prima occasione per valutare la risposta della propria base, alla manifestazione congiunta che i sindacati hanno organizzato contro il governo per il prossimo 9 febbraio. Landini, che intuisce bene l’importanza del segnale che potrà mandare quella giornata, verso il governo ma anche verso gli altri sindacati nel rapporto di forza interno, chiarisce subito l’impegno che chiede ai suoi, spronando i delegati presenti a riempiere quella piazza. L’elezione di Landini è arrivata con un congresso unitario ed una percentuale di voti alla lista presentata pari al 97.2%. Ciò nonostante le correnti interne al sindacato potrebbero col tempo diventare fonte di spinte centrifughe pericolose. Anche su questo aspetto la prima uscita di Landini segretario è chiara e decisa:“Chi pensa di essere colliano, landiniano o camussiano sappia che questi sono sintomi di una malattia che va curata subito” In definitiva quello che Landini ha disegnato nel primo discorso da segretario è quindi un sindacato con la pretesa di essere unito, più che unitario, contraddistinto da una forte collocazione antigovernativa che, dopo il lancio del programma, è atteso dagli osservatori alla prova dei fatti e delle prime contrattazioni.