TORNA ALLA VITA RIACE E QUESTA VOLTA INSIEME A MIMMO LUCANO “È STATO IL VENTO”

Soffia il vento a spazzare via le nubi oscure da Riace ed ecco che da Caulonia, un comune della cintura metropolitana di Reggio Calabria, Mimmo Lucano, lancia il progetto per farla rinascere.Deve farlo lontano dalla “città dell’accoglienza” che ama in modo profondo, seguendo quanto gli impone la legge.Le accuse infamanti che lo avevano portato agli arresti domiciliari si sono via via attenuate fino a trasformarsi in un obbligo a soggiornare fuori dalla “sua” Riace. ll 2 ottobre 2018, a conclusione dell’operazione Xenia, Lucano era stato messo agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.Il giudice però aveva dichiarato infondate le accuse di concussione, truffa allo Stato e abuso d’ufficio.Per il prefetto la gestione dei fondi era stata superficiale ma non era sopravvenuto alcun illecito da essa.Adesso restano su di lui le accuse di aver collaborato ad un matrimonio combinato per far ottenere il permesso, ad una donna nigeriana, di rimanere a Riace e di aver forzato la procedura per assegnare la gestione rifiuti di Riace alle cooperative Ecoriace e Aquilone.Accuse che lo hanno ferito profondamente ma che la vicinanza, la solidarietà di tante persone lo hanno poi spinto a reagire.E così mai più luci spente, mai più persiane chiuse, niente vicoli vuoti e case deserte, Riace potrà rinascere grazie ad una fondazione che prenderà presto il via proprio con lo scopo di dare nuova vita al sistema di integrazione interrottosi a causa degli accanimenti forzati verso il sindaco del paese calabrese.Non bastano le infamanti accuse accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di corruzione ad azzerare 20 anni di accoglienza nel centro della Locride. Lucano ed i tanti che gli hanno mostrato solidarietà non vogliono cancellare il senso di quell’esperienza: Riace adesso lancia uno sprar che va oltre lo sprar, senza soldi da parte del ministero guidato da Salvini. “È stato il vento” sarà questo il nome della fondazione che farà ripartire fino da febbraio i progetti di inclusione nel borgo dell’accoglienza. “Oggi, nonostante tutto quello che è successo in questi ultimi mesi, vogliamo ricostruire quel progetto di comunità, di accoglienza e di integrazione. Spero, comunque, di poter un giorno ritornare a Riace”. Mimmo Lucano, il sindaco “sospeso” di Riace è consapevole della lontananza forzata e prende la parola in occasione della presentazione di quello che è ben più che un semplice progetto.“E’ stato il vento” sarà finalizzata ad una rinascita dei progetti di accoglienza e di integrazione dei migranti, da alcuni mesi sospesi, nella cittadina della locride.“A Riace – annuncia ai presenti Mimmo Lucano – è nato tutto in modo spontaneo quando una nave carica di profughi è arrivata fin sulla spiaggia della frazione marina. Tutta la comunità ha soccorso e offerto accoglienza ai migranti in cerca di una terra migliore, di una vita diversa e di una vita lontana dalle violenze o dalle guerre. E’ lì che Riace ha cominciato a costruire e a dare vitalità ad un progetto di comunità”.Vengono alla mente ai presenti i fatti di poche ore prima quanto a Melissa un comune del crotonese tutta una comunità guidata dal sindaco Gino Murgi si è affannata, impegnata ed emozionata per salvare da una barca che stava affondando con 51 persone a bordo.“E’ importante – prosegue Lucano – non far morire l’idea: Riace infatti è la metafora della resistenza di chi non si riconosce in questa deriva di disumanità, podio e fascismo che si vive in Calabria. Al momento, a Riace, non ci sono più progetti, sono rimaste solo alcune persone il cui sostegno è garantito dalla rete di solidarietà che si è creata in questi ultimi mesi. Per il futuro – continua Lucano – con la costituzione di questa fondazione vogliamo rilanciare la comunità sopperendo ai vuoti attuali e alla mancanza di contributi pubblici, anche se comunque ero orientato a non volere più questi finanziamenti puntando sull’autosufficienza”. “A questo fine tende la fondazione: oggi, nonostante tutto quello che è successo in questi ultimi mesi, vogliamo ricostruire quel progetto di comunità e quel sistema di accoglienza e integrazione che era un’eccellenza, di accoglienza e di integrazione. E per parte mia – ha rilevato poi Lucano – spero, comunque, di poter un giorno ritornare a Riace”.Ripartirà l’accoglienza, ed insieme con la linfa vitale delle persone che rianimeranno le strade del borgo, arriveranno anche le botteghe, quella del cioccolato, del vetro, della ceramica, dei tessuti.La fondazione sarà anticipata dal Comitato promotore che si occuperà di tutti gli aspetti procedurali per il varo della fondazione stessa e che permetterà di avviare subito buona parte delle attivitaCi saranno i prodotti distribuiti nel circuito di Altromercato, centro di importazione e distribuzione del commercio equo e solidale», come spiega Chiara Sasso, per la rete dei comuni solidali ed autrice del volume “Riace, una storia italiana”, «E punteremo sul turismo responsabile, con la comunità internazionale Longo Mai, da sempre impegnata in forme alternative di ospitalità».Per entrare in azione fino da subito è stato già costituito un comitato al quale hanno già aderito, intanto a titolo personale, insieme a Chiara Sasso, Emilio Sirianni (Magistratura democratica), Livio Pepino (Gruppo Abele), Alex Zanotelli (missionario comboniano) Felicetta Parisi (pediatra impegnata in iniziative di solidarietà al rione Sanità di Napoli), Barbara Vecchio (Longo Mai), Peppino Lavorato (ex sindaco di Rosarno) e Gianfranco Schiavone (Associazione studi giuridici sull’immigrazione).Ed è stato proprio Padre Zanotelli, anima nobile della solidarietà italiana, infine a chiedere un impegno di tutti per un sostegno che vada oltre le parole “è importante raccogliere fondi per consolidare la fondazione e il comitato, anche perché c’è tanta gente vuole dare una mano, e in questo momento è importante resistere e difendere Riace, che è una delle belle realtà della Calabria”.