JUVE CAMPIONE D’ITALIA, E SONO OTTO CONSECUTIVI

JUVE CAMPIONE D’ITALIA, E SONO OTTO CONSECUTIVI

Rimontata e battuta una grande Fiorentina, che domina nel primo tempo, gioca meglio, va subito in vantaggio (4’) e sciupa clamorosamente almeno tre volte il raddoppio. Incredibile Chiesa, colpisce un palo e una traversa con due missili prima di destro e poi di sinistro, annullato anche, giustamente, un gol alla Viola per fuorigioco. La Juve trova il pareggio, immeritato, sul finire del primo tempo, con un calcio d’angolo di Pjanic girato in tuffo di testa in rete da Alex Sandro, (37’).È il 12 gol su calcio d’angolo che la Juve segna, un primato pure questo. Poi, nel secondo tempo la Juve si riassetta, si mette a tre dietro e alla Fiorentina non concede più ne’ ripartenze né contropiede, e al 7’ del secondo tempo, arriva una deviazione sfortunata di Pezzella, su cross di Ronaldo, che fissa il risultato finale. Difficile farla franca se la Juve non la punisci quando devi farlo, sbagliare tre gol, e colpire due pali, invece che mettere a segno il secondo gol, sono errori letali, anche episodi sfortunati, certo, ma la Juve, questo non te lo perdona, normale che alla fine perdi. Uno scudetto strameritato, un titolo mai in discussione, per trovare un dominio di questo bisogna tipo bisogna andare in Norvegia, in Lettonia, o in Moldavia, insomma solo nei campionati minori può accadere. I bianconeri, dopo un primo tempo surreale, rimontano il gol iniziale di Milinkovic con Alex Sandro e un’autorete di Pezzella su iniziativa di Ronaldo. E la festa può iniziare, con il popolo bianconero che rompe gli indugi e dopo un primo tempo freddo, con striscioni rovesciati per protesta ( chissà poi perché?) e qualche fischio, si stringe ai campioni d’Italia e festeggia, giustamente, questo nuovo record, 8 scudetti consecutivi, nessuno in Italia e nei primi 5 maggiori campionati europei era mai riuscito a conquistare. Ed è giusto così, non festeggiare o festeggiare in misura minore non avrebbe avuto senso, la Juventus ha fatto un anno straordinario, dominando in lungo e in largo il campionato, e nulla deve togliere la delusione per l’eliminazione dalla Champions : c’è un tempo per gioire e un tempo per soffrire, e oggi si doveva solo festeggiare. Arbitra, come spesso gli accade, bene, Pasqua di Tivoli, prossimo internazionale, e mai tal nome poteva essere coniugato meglio con la festa che porta il suo nome. Allegri lo aveva chiarito alla vigilia, non festeggiare, sarebbe stupido, ma allo Stadium c’era uno strano clima: gli ultras avevano promosso una strana protesta, con gli striscioni rovesciati e senza un motivo razionale, la squadra partita lenta e con delle incertezze e così la Fiorentina, partita invece a razzo, né approfittava subito, andando in rete, e agendo sempre con ripartenze veloci che spaccavano in due il centrocampo bianconero. La Juve attaccava ma non creava quasi nulla, al contrario le ripartenze viola erano letali: difficile spiegare come la squadra di Montella non abbia messo a segno più gol, ogni azione sembrava un gol fatto, e la,Juventus non sapeva porre rimedio a questo impasse, impossibile pronosticare che il primo tempo sarebbe finito, invece, 1-1.Fortunatamente , per i bianconeri, il raddoppio non è arrivato, anzi, su un calcio d’angolo, Alex Sandro, uno dei più lucidi, trovava il pareggio, abbastanza inatteso e per certi versi, casuale. Nel secondo tempo tutti, dall’allenatore che ha cambiato assetto, ai giocatori in campo, ai tifosi in tribuna, hanno capito che questa era la loro festa e che non potevano privarsene, e così è stato, sono arrivati due gol e un dominio abbastanza costante da vera Juve, e alla fine, anche il connubio con i tifosi si è ristabilito e tutti si sono sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda, come era giusto che fosse. Il tempo per le riflessioni e per le rivincite europee può attendere.