LE TIMIDEZZE DI ZINGARETTI SULLO SCANDALO CSM

LE TIMIDEZZE DI ZINGARETTI SULLO SCANDALO CSM

Zingaretti per giustificare la sua prudenza nel commentare il coinvolgimento di due esponenti del Pd nel caso Csm ha ribadito di essere garantista. Ma in questo caso il garantismo c’entra poco, i due esponenti del Pd per ora non sono indagati e, dunque, non c’è bisogno di presumere la loro innocenza. C’entra la garanzia della separazione dei poteri e dell’indipendenza della Magistratura data dalla volontà dei magistrati di essere indipendenti e dal rispetto da parte della politca della loro indipendenza. Come? Partendo dai fondamentali. Tenendo conto che in politica la forma è sostanza e, quindi, dando del lei ai magistrati invitando i propri iscritti a fare altrettanto e ad incontrarsi con loro solo nei luoghi deputati. Secondo ricordando che con la questione morale Berlinguer non si riferiva solo alle ruberie in politica, ne aveva una visione più ampia e profonda che riguardava ogni aspetto istituzionale. Ora chiunque può vedere che Il Paese sta andando a rotoli in generale, che questo scandalo che coinvolge la Magistratura contribuisce alla deriva e con i suoi schizzi di fango è arrivato a lambire il Quirinale. Il problema non è Lotti ma quello che giornalisticamente è definito “mercato delle toghe”, ed è gravissimo. Lotti per rispetto delle istituzioni del Paese e del suo partito dovrebbe capire da solo di dover mettersi da parte, ma nel caso non lo facesse è dovere del segretario del suo partito indurlo a questo passo.