M5S, LEGA. ANNOSE QUESTIONI E IL CAMBIAMENTO CHE NON ARRIVA
Siamo nella stagione della rinascita e della bellezza. In natura.Invece la politica italiana sembra ridotta a discutere di gossip. Cioè sono giorni che parliamo del Vinitaly (e non dei buoni vini), di Di Maio e Salvini che sembrano quei promessi sposi che non si sono mai incontrati e non hanno niente in comune.O forse non hanno niente e basta. Dal 4 marzo non succede nulla di minimamente interessante per il futuro del Paese. Solo chiacchiere e strategie senza obiettivi. Non esistono più i migranti dal 4 marzo. Il reddito di cittadinanza è una cosa da dire in televisione ma poi va bene anche il reddito di inclusione, chiaro. La flat tax? E chi lo sa come si fa! La guerra in Siria? Uno con Putin e l’altro con Trump ma senza dirlo troppo e senza farci capire come. Che ruolo giocheremmo se uno dei due fosse il presidente del Consiglio italiano? Temo davvero che alla fine, il cambiamento tanto auspicato dagli elettori che hanno votato per queste due forze politiche (Lega e M5S) si riveli per quello che è: un maquillage del potere che si rigenera, assume nuovi volti dietro cui nascondere vecchi mezzi e obiettivi, tutto cambia per non cambiare nulla.
