IL TORINO SI AGGIUDICA LO SPAREGGIO CHAMPIONS, MATATO IL MILAN

IL TORINO SI AGGIUDICA LO SPAREGGIO CHAMPIONS, MATATO IL MILAN

Vittoria meritata per la squadra di Mazzarri, ancora una volta espulso, dopo un primo tempo equilibrato, affonda e mette al tappeto un Milan molle, scarico e troppo nervoso.Rigore di Belotti (58’, dubbio) e gran gol di Berenguer, ( 69’) per i rossoneri solo una traversa di Bakayoko, tanti ammoniti, e l’espulsione di capitan Romagnoli. Ora il Torino sogna la posizione Champions, una sconfitta nelle ultime 14 gare, la vittoria negli scontri diretti con Inter, Atalanta e Milan, e ora il derby, che potrebbe veramente proiettare i granata al quarto posto. Il Milan viene agguantato dal Torino, scavalcato dalla Roma, avvicinato dalla Lazio, e se domani l’Atalanta battesse l’Udinese, scivolerebbe al sesto posto, i numeri diventano implacabili: una vittoria in sette gare, cinque punti nelle ultime sette partite, dal terzo posto prima del derby al sesto, insomma una vera e propria crisi per la squadra di Gattuso. Il tecnico calabrese, con le dichiarazioni alla vigilia aveva cercato di provocare una reazione, parlando di una squadra troppo molle e poco reattiva e coraggiosa, e lui stesso, con una mossa altrettanto coraggiosa, aveva tenuto fuori il cannoniere Piatek, in grande calo ultimamente, schierando Cutrone, dotato di più “ garra”, ma le intenzioni non hanno prodotto l’effetto sperato. Il Torino è, assieme all’Inter, una delle squadre più fisiche, e più difficili da affrontare, attente su ogni duello, perfetti sulle seconde palle, con grande attenzione e grande entusiasmo, e alla fine ha vinto, con merito, la squadra più tosta e con più “ bava alla bocca”. Parte benissimo il Torino nei primi venti minuti e il Milan va subito in difficoltà: Suso e Conti, subito ammoniti, Cutrone troppo solo, e la fisicità devastante di Rincon, Meite’ assieme all’acume tattico di Ansaldi e Berenguer la fanno da padroni. Poi però Conti si riprende, Calhanoglu , Bakayoko e Kessie cominciano a carburare, Cutrone agisce in profondità e il Milan entra in partita e finisce bene il primo tempo, in crescendo. L’inizio della ripresa però registra la grande assenza dei rossoneri e il ritorno del toro scatenato granata. La partita diventa nervosa, i contrasti aumentano e le difficoltà dell’arbitro Guida diventano grandi nel tenere in pugno la partita. L’arbitro campano risparmia il secondo giallo a Suso, e Mazzarri polemico come sempre si fa espellere, poi i granata reclamano un rigore per un mano di Musacchio che non c’è, ma lo Stadio ribolle , forse, in questo contesto, arriva il rigore. Kessie, ingenuamente, appoggia una mano sulla schiena di Izzo, difficile capire con che forza, sembrerebbe una spinta leggera, ma Guida fischia il rigore, fra le proteste rossonere, il Var Rocchi non può intervenire, e Belotti realizza centralmente. La colpa del Milan, probabilmente, è quella di aver creato la situazione dubbia che ha permesso all’arbitro di riappacificarsi con tutto lo Stadio che era in ebollizione. Il Milan ha una reazione debole, c’è spazio solo per un colpo di testa di Bakayoko che finisce sulla traversa e poi viene deviata di piede dall’ottimo Sirigu. Gattuso inserisce anche Piatek , Borini e Castillejo, ma in fase offensiva poco viene prodotto e quel poco si infrange nella difesa stretta granata. Poi, un errore di Conti, che respinge di testa proprio sui piedi di Berenguer, con quest’ultimo che non si fa pregare, controlla e al volo mette alle spalle di Donnarumma che può solo toccare ma non parare il tiro, porta il Toro sul doppio vantaggio e chiude la partita. Romagnoli, pure lui troppo nervoso, applaude ironicamente l’arbitro per l’ennesimo fischio contrario, e si fa stupidamente espellere : il Milan chiude nel peggiore dei modi la settimana cruciale della stagione: pareggio a Parma, eliminazione a San Siro in Coppa Italia con la Lazio e sconfitta nello spareggio Champions con il Torino. Ancora nulla è perduto, ma certo, tanto è stato compromesso, mancano 4 gare e un calendario non troppo ostico, lasciano accesa una speranziella, ma ora non si potrà più sbagliare: Gattuso deve fare 4 vittorie e se si pensa che ne ha colte solo una nelle ultime sette, capite che è tutt’altro che facile. Il Torino arriva, invece, di corsa, con grande veemenza ed entusiasmo in zona Champions, il derby domenica prossima e l’ultima gara all’Olimpico con la Lazio costituiscono ancora ostacoli difficili, ma la squadra è in grande salute e nulla gli sembra precluso. La partita era complicatissima e il compito dell’arbitro molto arduo, forse, la mancata espulsione di Suso, lo ha condizionato un po’, il rigore è sembrato generoso, ma non un errore grave, insomma, sufficiente, ma non troppo, la sua direzione.