ODIO SULLA RETE? NO, GRAZIE
Mentre noi discutiamo su quale ruolo debba avere la politica nei comportamenti sociali, se ci debba essere un esempio da seguire oppure se i componenti delle istituzioni siano semplicemente uno specchio di una società fatta di paure ed odio verso gli altri, ecco dalla Francia, avanzare una nuova legge che tenta di ristabilire un minimo di rispetto, di invito alla convivenza a partire dalla Rete.E questa legge, da quanto si intravede, potrebbe essere di esempio per cominciare a ricostruire qualcosa anche da noi.Nelle scorse ore è stata approvata una normativa “anti haters” che è presentata in parlamento da una giovane deputata vittima essa stessa di ingiurie e turpiloqui sulla rete. Parrebbe banale quello che diceLaetitia Avia, deputata di Macron: “Quel che non è tollerato in strada non deve essere accettato su Internet” ma al tempo degli “ismi” ( sovranismi, egoismi, razzismi ) che dominano su tutto porre attenzione su quanto di devastante avviene sulla rete non è davvero cosa da pocoNel turbinio quotidiano di notizie e provocazioni ormai l’offesa, la minaccia, in particolare rivolta verso i più deboli diventa la normalità.Superato da tempo quel limite che ci eravamo imposti nel confronto quotidiano, complice una politica sempre più alla ricerca di esasperazioni, diventa normale offendere fino all’estremo migranti, i rom, i diversi, le donne, gli avversari.E tutto in una deriva che porta a degenerare le situazioni, per poi minimizzare, sottovalutare ma in realtà alzando sempre di più l’asticella delle infamie rivolte verso gli altri. In Francia si è voluto porre un primo argine con questa legge votata da una larga maggioranza: 434 voti favorevoli, 33 contrari e 69 astenuti. Secondo la nuova normativa proposta dalla giovane deputata, i contenuti che incitano all’odio e alla discriminazione “razziale, religiosa, di genere, sull’orientamento sessuale o sull’handicap” dovranno essere eliminati entro 24 ore. Per le piattaforme, i social network e i motori di ricerca che non si adegueranno sono previste sanzioni amministrative fino al 4% del fatturato, fino a un massimo di 1,25 milioni di euro.Sanzioni pesanti che toccano sul vivo e lascerebbero intravedere l’inversione di un fenomeno globale nel quale la destra estrema ha pescato a piene mani.Un fenomeno che per sperare possa estinguersi dovrà vedere un contributo di tutti a partire da una nuova educazione sociale e morale che prenda avvio dalla scuola e dalle nuove generazioni. La nuova legge francese dunque prevede di creare una giurisdizione speciale, con magistrati specializzati nel verificare e punire messaggi incriminati. “Per me è il traguardo di una vita” ha commentato Avia, ricordando i molti messaggi razzisti pubblicati contro di lei. Ma il progetto di legge, ispirato in parte a una normativa già approvata in Germania e che ora dovrà proseguire il suo iter parlamentare, non piace a tutti perché si potrebbero intravedere dei limiti alle libertà di espressione. Secondo alcune formazioni si potrebbero intravedere i rischi di un maggior intervento da parte dei giganti della rete che per evitare multe andrebbero sempre più ad intervenire sui contenuti espressi in Rete.L’alternativa però è lasciare uno status quo che sembra degenerare ogni istante oppure che dovrebbe demandare più mezzi e poteri alla magistratura per la sorveglianza sui contenuti di Internet in base alle normative già vigenti.
