TORINO – ROMA 0-1. LA GARA SPORCA DI DI FRANCESCO

La Roma va a Torino a prendersi tre punti vitali dopo la sconfitta contro gli uomini di Sarri. Lo fa in una delle gare più noiose della sua stagione, ma come con l’Atalanta ci pensa Kolarov a cavarla d’impaccio, con una punizione pennellata che batte Sirigu. Dall’altra parte, il Toro di Mihajlovic continua a non convincere, dopo la pesante perdita di Belotti la luce di Ljajic che illumina a tratti la squadra non basta. Di Francesco inizia la gara con uno schieramento tattico che appare da subito fragilino: Nainggolan esterno alto da una parte, con De Rossi, Strootman e Pellegrini al centro, Florenzi in basso a destra con coppia centrale inedita, Jesus e Moreno. L’idea di “fotocopiare” la tattica usata a Londra però non rende, almeno in tutta la prima metà, in cui la Roma è lenta ed un po’ impacciata. Nainggolan in realtà non sa bene cosa fare sulla fascia, e fatica a trovare una posizione stabile ed efficace. De Rossi non può fare il regista di questa squadra, ormai è un fatto, soprattutto quando è così in affanno fisico, mentre Florenzi da solo non può coprire ed anche proporsi su tutto l’out destro. Il Torino si schiera similmente con un 4-2-3-1, ma Niang non gira, l’ex Sadiq si impegna tanto ma ha la residenza in fuorigioco, così come Baselli non riesce a fare filtro. La nota migliore la regala De Silvestri, che per tutto il match riesce a tenere a bada il balcanico Dzeko. La somma delle due scelte in panchina risultano in un match con pochi tiri in porta, un po’ bloccato, una gara sporca giocata pallone dopo pallone, contrasto dopo contrasto, come Di Francesco aveva misticamente previsto in conferenza stampa. Il match riesce a scaldarsi un poco solo dopo la splendida rete dell’altro balcanico giallorosso, Kolarov, che oltre alla rete regala un’ennesima prestazione superba, personalità e sicurezza: il regista vero della squadra è lui. Il Torino non è in grado, dalla sua, di smuovere il gioco, Falque è in ombra, e i movimenti in avanti, anche grazie alla precisione della linea romanista, non avvengono con i tempi giusti. Per Mihajlovic c’è tanto lavoro da fare, perchè la rosa, di base, c’è. La Roma prosegue un cammino iniziato bene, ma lungi dall’essere terminato. La cosa che sorprende è che non hanno giocato due formazioni uguali da inizio campionato. I tanti ricambi della Roma vengono sfruttati a pieno dall’allenatore, complici lungodegenti ancora in infermeria.L’ultimo e significativo dato uscito da questa partita, con il pareggio di Inter e Napoli, è che la classifica si fa sempre più corta: che il Campionato si faccia di conseguenza sempre più emozionante!