I VENDITORI POLIGLOTTI NELLA PIAZZA DI ESFAHAN

I VENDITORI POLIGLOTTI NELLA PIAZZA DI  ESFAHAN

Reza vende magliette in piazza dell’Imam, a Esfahan.” Italiano? Amico, vuoi una bella maglietta?”. Io gli faccio: “Ma quante lingue conosci?”. Lui: “Inglese, spagnolo, francese, tedesco, russo, arabo….pure il giapponese”. Arriva proprio in quel momento un gruppetto di giapponesi. Reza propone subito la sua mercanzia, offrendo il foglietto scritto in lingua con tutto l’elenco del suo repertorio: “…abiti con motivi e disegni persiani in sei differenti taglie…”. I giapponesi si infilano nella moschea del Jamie, lui li saluta con un solenne arigatò. Io mi fo una risata. Lui pure. Ci siamo capiti al volo.Viene un altro, propone cartoline. Reza lo guardadivertitoperché sa che non gliene comprerò nemmeno una. Gli dico: “Ce le ho negli occhi le cartoline”. Reza aggiunge: “Tu bravo italiano”.La bellezza di questa piazza non è raccontabile, credo che non sia nemmeno fotografabile. La si può solo contemplare. Si può solo stupire. Si può solo star qui e pensare alla propria vita, ai suoi momenti salienti, alle tue commozioni. Perché la bellezza è una commozione quando è così, non è fatta di pietra. Forse il sole, il gran caldo di Esfahan, la rende ancora più molle, la dilata fino alla sfera del percettibile. E uno, aprendo non solo i propri occhi su di essa, non può che cederle, appartenerle. Nient’altro.