ACCORDO PD-M5S? LA SINISTRA FA AUTOCRITICA, LA DESTRA SOFFRE DI NOSTALGIE

ACCORDO PD-M5S? LA SINISTRA FA AUTOCRITICA, LA DESTRA SOFFRE DI NOSTALGIE

L’ultima critica, da sinistra, all’eventualità dell’accordo Pd-5 Stelle è che esso dimostrerebbe che la sinistra è ammalata di governismo. Il governismo è stata, effettivamente, una malattia della sinistra soprattutto di quella migliorista e di parte di quella grande area che dopo il Pci si concentrò attorno a D’Alema, Veltroni e altri ancora. L’idea era che la sinistra esisteva se governava. Da qui una serie di sottovalutazioni – il partito ad esempio – e il prevalere del gioco politico sul movimento di massa. Nell’attuale situazione il “governismo” non c’entra niente. Il tema è se si può fare un buon governo che faccia poche cose serie e che allontani Salvini e la sua banda di facinorosi dal potere. Del resto il governo giallo-verde è caduto da solo ed è caduto perché Salvini riteneva il paese pronto a dargli i pieni poteri. L’obiettivo è impedirglielo, facendo un governo sulla base del dettato della costituzione. Il governismo è un’altra cosa. Leggo post di cari amici di destra che legittimamente sono scontenti dell’eventualità che nasca un governo Pd-5 Stelle. Mi stupisce il linguaggio, incentrato sul concetto del “ritorno al regime”. Due obiezioni :a) Salvini era un uomo politico nuovo o ha attraversato tutti i regimi? b) per quanto male potrà fare il nuovo governo, a voi pensosi intellettuali di destra andava bene tutto ciò che faceva e diceva Salvini? Il problema è sempre lo stesso. La sinistra passa la vita a fare autocritiche, la destra a soffrire di nostalgie.