ACCORDO PER GOVERNO M5S-PD:LE RAGIONI E I TORTI, NELLA CIVILE DIALETTICA

ACCORDO PER GOVERNO M5S-PD:LE RAGIONI E I TORTI, NELLA CIVILE DIALETTICA

Molti amici ed amiche, che continuerò a rispettare anche se in disaccordo con loro, mi chiedono garbatamente perché approvo l’accordo di governo con il Pd, archiviando la mia storia. Altri sconosciuti, coi quali non ho mai avuto nulla a che fare, procedono direttamente con volgari insulti, qualificandosi per ciò che sono, ai quali rispondo con un sorriso invitandoli inutilmente al rispetto reciproco e ad una civile dialettica, che non contempla le unilaterali invettive.Senza scomodare i grandi pensatori e filosofi classici, dalla “dialettica di Hegel che concepiva l’essere, ossia la verità a posteriori come immanente o conseguente la razionalità conoscitiva, con la contrapposizione logica esistente tra un concetto ed il suo contrario; a Marx che applicò la dialettica hegeliana alla Storia affermando che questa scaturisce dalla lotta dinamica fra gli opposti, le cui contrapposizioni della realtà non trovano conciliazione in un principio superiore, ma nella storia stessa, il cui esito finale non trascende le vicende umane, ma è immanente al raffronto dialettico tra le classi sociali, ossia tra la “struttura” portante di una società costituita dai rapporti materiali di produzione e la “sovrastruttura”, che ne occulta la vera natura; arrivando a Schopenhauer la cui unica dialettica si interessa solo del discorso con la dialettica ‘eristica’, ossia l’arte di ottenere ragione, secondo il quale è più importante vincere la battaglia verbale, specie davanti al pubblico, piuttosto che dimostrare di aver ragione, perché il pubblico potrebbe non essere interessato alla verità dell’argomento, ma solo allo scontro verbale, quindi non avere la pazienza o la preparazione necessaria a seguire la dimostrazione”; informo amici ed amiche reali e virtuali, che la mia decisione è coerente con oltre 35 anni di battaglie democratiche a tutela dei diritti e della legalità.Come riportato oggi sul Blog delle Stelle:” Nel 2018 siamo andati al voto con una legge elettorale contro la quale avevamo votato nella precedente legislatura, costruita soprattutto contro il Movimento 5 Stelle. Una legge che difficilmente avrebbe permesso il raggiungimento di una maggioranza assoluta a chi non si fosse accordato con altre forze politiche. In campagna elettorale abbiamo promesso che avremmo fatto tutto il possibile per realizzare i nostri temi, con chi fosse stato disponibile a portarli avanti. Gli elettori ci hanno premiato con la maggioranza relativa in Parlamento. A partire da questo abbiamo rivolto un appello a tutte le forze politiche per costruire un governo che avesse al centro gli interessi degli italiani. Abbiamo provato a farlo con il Pd e con la Lega. Quindi abbiamo scritto un contratto di governo con la Lega e siamo riusciti a portare a casa, con un grande lavoro, alcuni dei provvedimenti che ci stavano più a cuore. È un lavoro che non va disperso, reso possibile in questi mesi dall’impegno che Giuseppe Conte ha portato avanti con grandissime capacità e con serietà, restituendo all’Italia una credibilità internazionale. Dopo 14 mesi però la Lega ha deciso di tradire questo contratto per pura convenienza e voracità elettorale, facendo cadere il governo guidato dal presidente Conte e gettando il Paese in una crisi scomposta e pericolosa per i tempi e i modi con cui è stata provocata. La Lega è venuta meno a un impegno preso, portando l’Italia in una situazione difficile. Per noi il mandato dei cittadini è una cosa seria, dura 5 anni che è il tempo previsto dalla Costituzione per realizzare un programma di Governo in modo strutturale e con una visione, anche culturale, di lungo periodo….”.Il Pd, partito geneticamente modificato come una pannocchia della Monsanto, contro il quale mi sono battuto in questi anni non è il massimo, ma assecondare il delirio di onnipotenza di chi ha tradito il contratto di governo per capitalizzare i suoi consensi elettorali ricavati in maniera spregiudicata sugli onesti e responsabili comportamenti del M5S, avrebbe generato il pericolo di consegnare il Paese a ciò che nel Principe, Machiavelli argomentava nella pazzia, “perché un principe che può fare quello che vuole è un pazzo; un popolo che può fare ciò che vuole non è savio”. Perciò è pazzo colui che crede di poter dire e di poter fare quello che vuole. In altre parole è pazzo colui che pensa che il fine giustifichi i mezzi. In Machiavelli, “la salvezza dello Stato è necessaria e deve venire prima delle personali convinzioni etiche del Principe, poiché egli non è il padrone, bensì il servitore dello Stato”.In una democrazia fondata sulla Costituzione costata lotte partigiane, con gli oppositori arrestati e mandati al confino e decine di migliaia di morti per sconfiggere il fascismo, nessuno ha il potere di ordinare, sulla base dei sondaggi, lo scioglimento delle Camere facendo cadere un governo con una crisi extraparlamentare al di fuori delle regoli istituzionali e costituzionali, con un singolare attaccamento alle poltrone dei ministri leghisti che non hanno inteso rassegnare le dimissioni, provvedendo a nominare in piena crisi il 14 agosto, come ha fatto il ministro delle politiche agricole Centinaio, quale Direttore dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) Andrea Comacchio per un periodo di tre anni, a partire dal 14 settembre 2019. Mi spiace per Salvini e per molti senatori e deputati della Lega coi quali abbiamo lavorato per 14 mesi nel rispetto reciproco, ma la mia trentennale battaglia a tutela dei diritti e della legalità, mi impone (tappandomi il naso come Montanelli) di evitare il pericolo di consegnare il Paese ed il futuro delle nuove generazioni ad avventurieri senza scrupoli che antepongono i loro particolari interessi contingenti a quelli più generali ed al bene comune dell’Italia. Non mi azzardo ad accomunare Matteo Salvini (che rispetto) al fascismo, ma le tentazioni autoritarie dei ‘pieni poteri’ devono far riflettere tutti coloro che hanno a cuore i valori della Costituzione repubblicana.Come già rappresentato, il voto di fiducia al Conte bis, dipenderà dalla compagine ministeriale, rendendo difficile ed incompatibile, in coerenza con le mie lotte trentennali a tutela dei cittadini, risparmiatori e consumatori contro il potere dei manutengoli costate rappresaglie giudiziarie ancora in corso, dare fiducia ai loro influenti killer e strapagati sicari in doppiopetto.Grazie dell’attenzione