BERLUSCONI AMMONISCE, GUAI A CHI TOCCA IL CENTRO!
Berlusconi ha colto ancora una volta nel segno. Non gradisce la mossa dell’ormai famosa scissione renziana e mette le mani avanti. Il centro è suo! Sembra di essere tornati all’epoca della corsa all’oro, come nel Far West.E non si può dire il contrario, l’area centrista, ha sempre fruttato nel nostro paese.I precursori democristiani ne sanno qualcosa, e se guardiamo bene è tutt’ora quello spazio che permette di fare tutto senza venir tacciati di essere di una parte o dell’altra. Un Eldorado politico che ha permesso al Cavaliere di curare i propri interessi per un lungo arco di tempo. Al centro si vince, si intercetta tutti e si fa quel che ci pare; magari portando avanti politiche liberiste che sono antipopolari e di destra. Nel suo celebre “Destra e sinistra”, Bobbio ce lo spiega sicuramente in maniera migliore e inequivocabile. Dal centro Berlusconiano si può “sparare” tranquillamente sui “soliti comunisti”, così come prendere le distanze (quando conviene) dai destroidi che palesano nostalgie del Ventennio. Per un po’ di tempo c’è riuscito anche Matteo Renzi, continuando ad illudere decine di migliaia di elettori che vedevano ancora il PD come un’estensione naturale del PCI poi PDS e DS, fino a quando (attraverso il ricorso a “tecnici” di fama) ha iniziato a palesare la sua vera collocazione ideologica con la messa in campo di politiche neo liberiste inconfutabili. Inutile ricordare il Jobs Act, la Legge Fornero e l’abolizione dell’Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.Comunque, divagazioni a parte, Berlusconi disconosce ufficialmente il figlioccio politico, ed anzi, lo mette in guardia rimarcando pubblicamente che non sarà mai il suo erede (lunga vita al Re!). Ma no, Berlusconi è troppo intelligente per fare le cose a caso. Ha una fortuna economica da tutelare e non darà mai vantaggi a chi potrebbe benissimo essere uno dei suoi tanti allievi. Non ce ne voglia il Cavaliere, ma non riuscirà mai a convincerci sull’indole “comunista” di Renzi. Il centro della destra lo rivendica ancora e non può permettersi attualmente di perdere pezzi per strada, tanto che non si fa scrupoli a lanciare avvertimenti chiari: “Renzi non è e non sarà mai mio erede in politica.E state certi che da noi non prenderà nemmeno un parlamentare, fatta eccezione per quella signora che non è mai stata realmente con noi”(riferendosi alle senatrice Donatella Consatti, per il momento unica ad essergli sfuggita).Diverso è il discorso con Salvini. Si sono invertiti i rapporti di forza tra FI e Lega e sostenere il referendum sul maggioritario proposto dal Matteo lombardo non sarebbe saggio. Per questo non lo seguirà addirittura pensando di spostarsi, qualora gli fosse offerta l’opportunità, sul proporzionale. Per il resto siamo al solito folkloristico fumo negli occhi. Sa bene che la Lega con Salvini in testa, non può fare a meno di Lui. Se Renzi si illudesse davvero di poter essere preferito a Salvini, sarebbe da neuro deliri. Così come non pensi mai di spodestare Sua Emittenza dal “centro della destra”. Rispetto all’ex segretario Piddino, Silvio Berlusconi ha qualcosa di più appetibile da portare in dote; ci spingiamo a dire che senza di Lui, il sovranista italiano per eccellenza non farebbe molta strada.La storia stessa ce lo dice, la destra senza il capitale è come un’arma caricata a salve
