CRISI, DOPO IL SI DI ROUSSEAU CONTE PREPARA LA LISTA DEI MINISTRI

CRISI, DOPO IL SI DI ROUSSEAU CONTE PREPARA LA LISTA DEI MINISTRI

Il Governo Pd-M5s è alle porte, niente più ormai ostacola il processo conclusivo dell’accordo M5S-Pd, sancito dal plebiscito sulla piattaforma Rousseau: il 79,3% dei votanti ha detto si all’accordo di governo tra M5s e Pd, contro il 20,7% dei contrari.In conferenza stampa Luigi Di Maio, capo politico del Movimento, ha parlato di un risultato eccezionale: “Un plebiscito”. Sono stati 79.634 i votanti.Le votazioni si sono chiuse alle 18 e gli iscritti del Movimento hanno dunque dato il via libera al nuovo governo guidato da Giuseppe Conte. L’ultimo atto prima che il premier incaricato salga al Quirinale domani, per sciogliere la riserva. La giornata si è aperta con la bozza del programma di governo M5S-Pd, pubblicata sul Blog delle Stelle, che stabilisce che uno dei 26 punti:il taglio dei parlamentari, va risolto nella prima data utile. “E’ necessario inserire, nel primo calendario utile della Camera dei deputati, la riduzione del numero dei parlamentari, avviando contestualmente un percorso per incrementare le garanzie costituzionali, di rappresentanza democratica, assicurando il pluralismo politico e territoriale”. In una nota arrivata in serata da Casaleggio si legge: “spero in un governo solito e con partner leali”. Verso le 20 c’è stata la conferenza stampa alla camera Di Maio ha specificato che la crisi di governo è nata per un gesto irresponsabile di Salvini“Al governo ci potevi stare – ha aggiunto – e hai deciso di metterti da parte”.Di Maio ha voluto ribadire che i venti punti su cui ha alzato la voce, per cui sono avvenute molte polemiche, sono entrati tutti. Enfatizzando inoltre che tra le priorità del nuovo governo “C’è il taglio dei Parlamentari, mancano due ore di lavoro per una riforma storica”.Poi il capo politico del M5S ha incalzato: “Siamo e Saremo l’ago della bilancia di ogni legislatura, siamo una forza per la stabilità e non dell’instabilità”. Ma il leader pentastellato ha anche voluto evidenziare come “In meno di un mese si è risolta una crisi di governo, attraverso un metodo diverso, non nelle segrete stanze, ma con un percorso che viene dal lavoro fatto in questi anni, mettendono in piedi un programma, poi chiedendo un confronto su quel programma al Pd”. E ha concluso: “Io credo che dobbiamo essere molto orgogliosi che tutto il mondo ha aspettato la pronuncia di questi 80 mila cittadini italiani su una piattaforma digitale che e’ unicum al mondo”. L’attesa per il risultato delle votazioni è stata spasmodica. Verso le 19 un portavoce della Associazione Rousseau ha riferito a proposito del ritardo dei risultati sul voto degli iscritti M5S: “Nessun problema tecnico, solo il tempo necessario alla certificazione dei risultati a breve ci sarà la pubblicazione di un post sul Blog delle Stelle per annunciare i risultati della consultazione per la nascita del governo Conte”. Anche Zingaretti si è detto senz’altro soddisfatto, e in un commento su Facebook ha scritto: “Con la chiusura del lavoro programmatico si è fatto un altro passo avanti per un Governo di svolta. Ridurre le tasse sul lavoro, sviluppo economico, green economy, rilancio di scuola, università e ricerca, modifica radicale dei decreti sicurezza. Ora andiamo a cambiare l’Italia”. Un tweet è arrivato anche dal presidente della camera, Roberto Fico, che ha scritto: “Oggi il Movimento 5 Stelle ha deciso di non arrendersi e di continuare il lavoro parlamentare per la realizzazione del proprio programma, votato da milioni di italiani appena un anno e mezzo fa”. Salvini verso le 19,40 ha voluto dare la zampata finale su twitter: Il governo delle poltrone dura poco, non possono scappare dal voto per sempre. A testa alta, pronti a difendere gli Italiani e a tornare a vincere! Onore e dignita’ valgono piu’ di 100 ministeri, #maicolPD”. La formula dei due vicepremier è stata superata concordemente, adesso M5S e Pd starebbero lavorando all’ipotesi che vedrebbe l’assegnazione di due ministeri di punta ai due “capi delegazione” dei partiti.Per Luigi Di Maio, potrebbero aprirsi le porte del ministero degli Esteri. Per il Pd il capo della delegazione sarebbe invece Dario Franceschini, in conseguenza della scelta di Nicola Zingaretti di non entrare nel governo e dopo il passo indietro di Andrea Orlando, che resta al partito da vicesegretario. E’ così emerge l’ipotesi che Franceschini diventi il ministro dell’Interno. Ma per il Viminale rimane l’idea di un nome tecnico, come quello del prefetto di Milano Luciana Lamorgese o del capo della Polizia Franco Gabrielli. Da Andrea Orlando è arrivato un post su Facebook nel pomeriggio dove annuncia, che lui non entrerà nella squadra di governo perché, ha spiegato: ‘Il segretario mi ha proposto di fare parte del nuovo governo con una delega di grande rilievo. Ho declinato per due ragioni. La prima è che, come ripeto da settimane, la nostra richiesta di discontinuità implica la necessità di una forte innovazione anche nella nostra compagine. La seconda, la più importante, è che credo che la scommessa che stiamo facendo si gioca in larga parte nella società e in questo senso sarà determinante il ruolo del nostro partito”. Oggi Matteo Renzi ha risposto alle domeande dei giornalisti che gli hanno chiesto parere riguardo la questione del voto sulla piattaforma Rousseau: “Non credo che il M5s voglia suicidarsi e che ci siano dubbi: è un atto di responsabilità, se non si va a un governo si va a elezioni con l’aumento dell’Iva e la recessione, non solo un bagno di sangue per l’Italia ma anche per i grillini. Sono ottimista perchè facciano prevalere il buonsenso”.