I RAGAZZI DI FFF EVIDENTEMENTE DANNO FASTIDIO

I RAGAZZI DI FFF EVIDENTEMENTE DANNO FASTIDIO

Condivido questa riflessione di Lidia Ravera – perché Lidia Rara è lei, spero non si arrabbi se lo dico – che mi sembra la più bella, solidale e sensata nel mare di stronzate che su questo tema si leggono ogni giorno. Avete notato che da venerdì (giorno della manifestazione) girano qui su Facebook fake news a go-go? Rubbia che nega i cambiamenti climatici (dichiarazioni, già allora discutibili, di cinque anni fa), la manifestazione a Roma con tutta la spazzatura (con una foto di via Toledo a Napoli- NAPOLI! – scattata in tutt’altro momento), ecc… Questi ragazzi danno fastidio a qualcuno e faranno di tutto per screditarli. Sta anche a noi adulti aiutarli. Se Greta Thunberg avesse i tacchi a spillo, il jeans strecciato e la chioma piastrata, se vestisse e si muovesse come una sedicenne modaiola, la sua immagine non avrebbe avuto l’impatto che ha avuto. Ma Greta ha sedici anni e ne dimostra dodici. Ha uno sguardo chiaro e una serietà che mette paura. Ho letto il libro che ha scritto con sua madre, anzi, che sua madre ha scritto con (per) lei: “La nostra casa è in fiamme”. Si parla molto della tragedia che incombe, nell’indifferenza generale, su tutti quanti gli abitanti del pianeta terra. Si parla molto anche della malattia di Greta, quel “mutismo selettivo” che, alla mia età, è una aspirazione e un progetto di vita: parlare soltanto quando hai qualcosa di importante da dire. Dire soltanto la verità. E dirla soprattutto a chi non ha voglia/interesse/capacità di ascoltare.Mi ha sempre commossa, Greta.Fin dalle prime inquadrature: lei, piccola, determinata, seria, intenta a scioperare da sola davanti al Parlamento del suo Paese.E ieri mi hanno commossa le immagini del telegiornale sulle manifestazioni di ragazzi in tutte le città del mondo.Mi ha commossa che Greta non sia più sola.Ho pensato che forse era contenta, guardando quell’accenno di sorriso, dietro il microfono, un sorriso da gatto. Poco decifrabile, molto speciale.Mi ha incantata la dimensione mondiale della ribellione giovanile.Ho pensato: questo è veramente un modo nuovo di fare politica. Senza confini, usando la tecnologia per espandersi, usando la propria vita come testimonianza. Una rivoluzione che parte da milioni di modeste e minuscole scelte personali.Evitare i voli aerei, non usare la macchina, non mangiare carne nè cibo di origine animale. Ridurre a tutti costi le emissioni.Quando avevo l’età di Greta correva l’anno 1968.A scuola si scioperava contro l’autoritarismo o per unirsi alla classe operaia che doveva “dirigere tutto”. Erano i tempi dell’ideologia. Tempi da guerra fredda. Con i comunisti di qua e il capitale di là. Sembrava tutto chiaro. E di effetto serra, cambiamento climatico, sviluppo sostenibile non si parlava ancora.Non si consumavano ancora “cento milioni di barili di petrolio al giorno”.O forse sì, ma nessuno lo sapeva.Adesso lo sappiamo.E non possiamo più far finta di niente.Ci sono milioni di studenti in tutto il globo che si incaricano di impedirci indifferenza e distrazione, furbizie e pigrizie.Il mondo salvato dalle ragazzine?