IL NUOVO GOVERNO?MEGLIO DEL NOI E MAI BESTIA

IL NUOVO GOVERNO?MEGLIO DEL NOI E MAI BESTIA

Il governo si è dimesso e Salvini, l’uomo che dice di non amare le poltrone, ha già annunciato che resterà attaccato alla sua al Ministero degli Interni da dove spera di gestire eventuali elezioni anticipate, svolgendo contemporaneamente il ruolo di giocatore senza scrupoli (ha sempre rotto il silenzio delle ultime 24 ore a ogni elezione locale) e di garante dello svolgersi delle elezioni. Vuol rimanere al ministero perché lo ha trasformato in un fortilizio metafora di quello che diventerà l’Italia se lui dovesse governarla con “pieni poteri”. Con Salvini ministro quel luogo di lotta alla criminalità al servizio della sicurezza degli italiani è stato trasformato da Luca Morisi e i suoi collaboratori de la “Bestia” in una macchina propagandistica al servizio del Capitano da scatenare contro qualcuno o qualcuna, funzionale alla quale era il continuo uso da parte di Salvini delle varie divise dei poliziotto e quello della Polizia di Stato come servizio d’ordine personale. Anche per impedire questo per far tornare il Ministero degli Interni a svolgere la sua funzione c’è bisogno di un nuovo governo. Ciò non toglie, però, che Salvini non ha inculcato a forza negli italiani i suoi pensieri. Certe pulsioni sono presenti in tanti italiani, lui è riuscito a trasformarle in comune sentire espresso senza freni. Le ha fatte proprie, gli ha fatto da megafono, le ha fatte diventare un pensiero collettivo senza attenuarlo ma estremizzandolo. È per questo che un eventuale governo Pd M5S dovrebbe avere l’immagine opposta di una fermezza rassicurante. Indicando nel programma la volontà di ridurre l’odio, la rabbia, il sessismo estremo, il razzismo, il tribalismo tristemente sedimentati nell’animo di tante persone, parlando il linguaggio del noi e del fare insieme contrapposto a quello dell’io e dei pieni poteri per uno che tanti danni ha fatto e sta facendo al nostro Paese.